Autore Redazione
giovedì
7 Febbraio 2013
00:00
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Cronaca - Casale Monferrato

A Casale la fiaccolata in attesa del processo Eternit

A Casale la fiaccolata in attesa del processo Eternit

L’appello del processo Eternit non farà certo perdere la speranza a Casale Monferrato. Il prossimo appuntamento nelle aulee bunker di Torino ha subito mobilitato i cittadini e le associazioni pronti ad affrontare lunghi mesi di battaglie nel Tribunale di Torino. I casalesi sono già in prima linea e lo dimostreranno questa sera (giovedì 7 febbraio) con la fiaccolataper non dimenticare e per essere presenti sempre di fronte al grande lavoro dei magistrati di Torino“. La lotta non è finita ha infatti spiegato la presidente dell’Associazione Familiari Vittime dell’amianto, Romana Blasotti, simbolo della battaglia di un’intera città: “non abbiamo finito di combattere perché ora abbiamo l’appello. Per questo abbiamo deciso di fare questa fiaccolata. La facciamo apposta per ricordare il 14 febbraio e l’avvio di questa nuova tappa. C’è chi non vuole più ricordarla per il troppo dolore, per tristezza o perché, per fortuna, non è stato colpito. A Casale però si continua a morire d’amianto. Noi vogliamo far sapere a tutti che non molliamo assolutamente. Noi vogliamo giustizia e risarcimenti e intendiamo continuare e farci sentire. Noi andremo avanti finché potremo. Io ho quasi 84 anni e sono anche molto stanca, ma la voglia di poter avere giustizia è rimasta ancora, moltissima. Quindi chiedo ancora ai casalesi di partecipare alla fiaccolata di questa sera”.
Il 14 febbraio inizierà l’appello e Romana Blasotti non ha paura: “io ho grande speranza. Noi abbiamo il desiderio di farci sentire per altre situazioni e specialmente per i giovani e le scuole. Bisogna urlare per ottenere quanto ci spetta e per evitare di essere dimenticati. Io non voglio temere che l’appello cambi quanto ottenuto finora. E’ talmente grande la tragedia che non sarebbe giusto vedere andare tutto in fumo. Chi ha combattuto, le persone morte, i parenti, i giudici, i procuratori, gli avvocati, i giornalisti, i cittadini, tutti hanno lavorato per questa battaglia. Per questa gente e in conseguenza dell’enorme sforzo la giustizia deve arrivare”.
Romana Blasotti è la oglie di Mario, madre di Maria Rosa, sorella di Libera, zia di Giorgio, cugina di Anna. Tutte persone morte per tumori incurabili. Una storia da far impallidire chiunque e che ha indotto Romana a non avere più paura: “non voglio aver paura. Non intendo pensare oggi a quello che accadrà domani. Domani dovrò raccogliere tutte le mie forze per combattere ed essere ancora forte. Questo è il mio modo di vivere”.
Diventa perciò facile capire perché la Presidente dell’Afeva sia il cimbolo di questa battaglia, accompagnata però da centinaia di persone infaticabili, come Bruno Pesce dell’Afeva. Anche lui in prima fila per ottenere giustizia: “noi pretendiamo la conferma della verità. La verità ha comportato una condanna a 16 anni per disastro ambientale doloso permanente, cioé un disastro che ha sconfinato, passando dalla fabbrica alla città e al territorio, naturalmente negli anni passati. E’ chiaro che il lungo percorso che ci ha portato fin qui rappresenta un peso, il peso del lavoro e delle responsabilità, ma al contempo c’è la soddisfazione dei risultati ottenuti. Speriamo che anche questa fiaccolata sia un buon inizio. La sfida che torniamo a lanciare deve essere un discorso di interesse comune e la vita è il massimo di questo concetto.”
In attesa della fiaccolata di questa sera intanto si guarda all’appello del 14: “avremo i pulman da Casale e poi ci saranno un paio di corriere dalla Francia e da Reggio Emilia. A Torino ci hanno riservato le due grosse aule bunker e l’aula magna. Saremo in tanti come speriamo accada anche questa sera. Con la fiaccolata ricorderemo chi non c’è più e ci impegneremo a portare fino in fondo la nostra battaglia per la giustizia, la ricerca e la bonifica”.
Il ritrovo sarà questo giovedì 7 febbraio alle 17,45 in piazza Castello per la partenza del corteo alle 18. Tornando invece al processo di Torino anche il Comune di Casale Monferrato ha messo a disposizione degli amministratori locali un pullman per assistere alla prima udienza.
Mi sembra doveroso, come già avvenuto in passato, dare la possibilità agli Amministratori del territorio di poter partecipare a questo importante e sentito appuntamento. Anche questo è un segnale, soprattutto nella prima udienza, per far sentire la nostra vicinanza alle famiglie delle vittime d’amianto e per rimarcare il nostro fermo impegno per la lotta alla fibra killer”, ha spiegato il sindaco Giorgio Demezzi.

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