Autore Redazione
lunedì
9 Dicembre 2013
00:00
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Cronaca - Alessandria

Sciopero dei forconi: traffico ferroviario in tilt in Piemonte e in Liguria

Sciopero dei forconi: traffico ferroviario in tilt in Piemonte e in Liguria

AGGIORNAMENTO ORE 14.30: Trenitalia ha informato che dalle 14 la circolazione nella stazione di Genova Brignole è interrotta per occupazione dei binari da parte dei manifestanti, stessa situazione si era consumata questa mattina, dalle 10.30 alle 11.45, sui binari di Porta Nuova e Porta Susa a Torino. In quest’ultimo caso sono stati 17 i treni coinvolti.

AGGIORNAMENTO ORE 13.50: alle 17 il presidio di Casale Monferrato, in piazza Martiri si scioglierà. Alcuni manifestanti si trasferiranno ad Alessandria, per aggregarsi al raduno in piazza della Libertà, davanti alla Prefettura. Lo ha comunicato a Radio Gold News uno dei coordinatori Danilo Podda: “Casale non merita il nostro sforzo, da questa mattina siamo circa un centinaio ma niente di più. Scarsa la partecipazione dei disoccupati, circa una ventina. Ringrazio, invece, gli studenti che hanno partecipato.”

AGGIORNAMENTO 11.35: continua il presidio del movimento dei forconi ad Alessandria. Erano circa una trentina i manifestanti questa mattina alle 8 davanti alla Prefettura. Numero in continuao aumento come testimoniano le immagini

NOTIZIA: Anche in provincia di Alessandria sta crescendo la mobilitazione per la protesta ‘L’Italia si ferma’. Da questo lunedì, in tutta Italia, prenderà corpo infatti l’iniziativa, lanciata dal movimento dei Forconi, insieme ad altri gruppi, per “mandare a casa l’attuale classe politica“. In provincia sono certi due presidi, uno ad Alessandria, in Piazza della Libertà (dalle 8), davanti alla Prefettura, un altro a Casale in Piazza Martiri (dalle 6), tutto questo dopo un percorso che nel tempo è cresciuto sempre di più, come ha spiegato Danilo Podda di Casale Monferrato: “siamo dei cittadini italiani che hanno deciso di dare voce a quella parte silente del Paese a cui non sta più bene tutto questo stato delle cose. Siamo lavoratori, studenti, madri, padri, giovani e anziani, tutta la classe sociale italiana. Persone che vogliono dire basta a questo sistema che non funziona più. Abbiamo inziato alcune settima fa ad incontrarci ed è stato un crescendo continuo e inaspettato. Non pensavamo di poter raccogliere così tante voci e tanti pensieri in così poco tempo. E’ tutto cresciuto come una specie di tornado. L’iniziativa è stata abbracciata da moltissime persone.”

Un fenomeno esploso in questi mesi ma che covava da tempo, ha spiegato un altro dei componenti della protesta, Carmelo Miragliotta di Alessandria: “sono anni che queste cose si trascinano, ma non si era mai riusciti a trovare un collegamento fra i tanti. Questo raggruppamento parte dall’estremo Sud della Sicilia e arriva fino al Brennero ed è nato per merito di movimenti che si chiamano gruppo agricoltori associati autonomi, gruppo forconi e tanti altri. I più volenterosi di questi gruppi e hanno deciso di mettersi insieme un meso e mezzo fa per lanciare questa manifestazione.” Mragliotta, insieme ad altre persone, “non sappiamo dire quante“, sarà ad Alessandria in Piazza della Libertà, davanti alla Prefettura: “faremo un piccolo comizio per spiegare le nostre ragioni senza disordini o veemenze. Sarà un momento per spiegare il nostro disappunto. A seconda di quanti saremo decideremo poi di fare dei presidi in altri luoghi della città. La speranza è quella di cominciare da questo lunedì ma anche nei giorni successivi per allargare sempre più a macchia d’olio i presidi. Una cosa deve essere chiara e certa, questa manifestazione potrebbe risolversi in una bolla di sapone, ma se bolla di sapone non sarà noi cercheremo di attuare tutti i mezzi per arrivare al dunque e cioé prendere questa classe politica e invitarla a togliere il disturbo.”
Chi eventualmente dovrà sostituire questa classe politica non è chiaro: “io auspicherei una reggenza di garanzie basata sulla Costituzione – ha spiegato ancora Miragliotta. Quindi immagino un organo istituzionale plurale che faccia parte della Corte Costituzionale o qualcosa di simile che possa garantire, per un brevissimo periodo, la possibilità di avere una legge elettorale senza incaricare però le persone in Parlamento. Io mi limiterei a prendere ad esempio alcuni sistemi elettorali di Paesi simili ai nostri per chiedere al popolo di scegliere tra uno di questi. Poi ci sarebbero tantissime altre cose da fare come il blocco del nepotismo, una vera e propria disgrazia d’Italia, o il livellamento di vitalizi e stipendi della pubblica amministrazione, compresa la necessità di eliminare le pastoie tra impresa e lavoro”.

La protesta insomma, come ha spiegato ancora Danilo Podda chiedele dimissioni immediate di tutta la classe politica italiana, in primis del Presidente della Repubblica. C’è una prevaricazione di competenze e di leggi costituzionali intollerabili. La Costituzione è l’unica cosa che ci tutela e quella va rispettata e va difesa, con le unghie e con i denti.” Cosa accadrà poi nel caso in cui il sogno del movimento andasse a buon fine ancora è da delineare: “questo è il passo iniziale per un’evoluzione – conclude Podda. E’ fondamentale che la gente sia informata perché, tolte le piccole realtà o le testate locali, gli altri organi di informazione sono tutti sovvenzionati dallo Stato. Qui si parla si una marea di presidi in tutta Italia ma gli organi di informazione nazionale parlano di tutto questo ridimensionandolo”.

Questa mattina alcuni cittadini inizieranno la protesta. Poi si vedrà.

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