Autore Redazione
giovedì
7 Agosto 2014
00:00
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Cronaca - Acqui Terme

Bus sostitutivi della Acqui-Genova: dopo tre giorni è già una ‘via crucis’

Bus sostitutivi della Acqui-Genova: dopo tre giorni è già una ‘via crucis’

Non c’è pace per i pendolari dell’acquese. Fra ritardi continui, autobus lenti, privi di aria condizionata e persino una pericolosa sosta forzata all’interno di una galleria, i primi tre giorni di servizio bus sostitutivo della linea ferroviaria Acqui Terme – Genova, previsto nel tratto fra il capoluogo ligure ed Ovada, hanno già fatto irritare, e non poco, i pendolari acquesi. A dare voce al disagio è Alfio Zorzan dell’Associazione Pendolari dell’Acquese: “sono anni che questa linea presenta interruzioni ad agosto, ma mai abbiamo avuto problemi di questa portata“.

Il primo fatto risale a lunedì 4 agosto, quando un autobus si è fermato presso un’area di servizio sul passo del Turchino dopo che passeggeri e autista si erano accorti della fuoriuscita di fumo dalla parte posteriore del mezzo. I viaggiatori hanno dovuto attendere l’arrivo della corsa successiva, 45 minuti dopo. La situazione non è migliorata nei giorni seguenti. “Il 6 agosto si è rotto un altro bus, per di più in galleria in direzione di Ovada – ha aggiunto Zorzan – inutile dire lo stato di pericolo visto che il veicolo non era segnalato da nessun triangolo costringendo i tir a scartare all’ultimo il mezzo fermo“. A seguito di questo episodio i passeggeri della corsa successiva hanno dovuto attendere un’ora per poter ritornare a casa.

L’Associazione dei Pendolari Acquesi ha quindi rivolto un appello alla Regione Liguria, competente per la tratta, e a Trenitalia. Contemporaneamente i pendolari hanno contattato l’assessore ai Trasporti di Acqui Terme, Mirko Pizzorni, affinché segnali la situazione al suo omologo della Regione Piemonte, Francesco Balocco per “salvaguardare maggiormente chi in questo periodo è costretto a viaggiare quotidianamente sulla linea Acqui-Genova. Quello che si chiede è soprattutto una maggior garanzia delle condizioni di sicurezza dei mezzi utilizzati”. Zorzan non ha comunque dimenticato di sottolineare “l’isolamento” in cui si trova l’acquese dal punto vista ferroviario . “Non dimentichiamoci – ha sottolineato – che questa linea tra poco più di un anno verrà chiusa per i lavori del nodo di Genova e dovremo avviare un discorso ben più ampio di questo“.

Se dal lato ligure le cose vanno male, non migliorano di molto su quello piemontese. “Non abbiamo più collegamenti con Asti precludendo gli spostamenti verso Torino, inoltre è stato recentemente soppresso un treno verso Alessandria” ha aggiunto Zorzan che non esita a definire “la situazione di agosto come “una vera e propria emergenza”.

In attesa di risposte, l’Associazione Pendolari dell’Acquese ha intanto ricordato i numeri di telefono messi a disposizione da Trenitalia, 010.2742996 e 800 09 87 81 per informazioni e segnalazioni.

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