Autore Redazione
martedì
17 Gennaio 2017
00:39
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Cronaca - Alessandria

Terminata la sostituzione delle coperture in cemento-amianto. Al via nuovi progetti attenti all’ambiente

Terminata la sostituzione delle coperture in cemento-amianto. Al via nuovi progetti attenti all’ambiente

ALESSANDRIA – La Centrale del latte di Alessandria ha completato la sostituzione integrale delle coperture in cemento-amianto dello stabilimento di produzione in Viale Massobrio. L’intervento, cominciato a fine luglio, è terminato il 24 dicembre, e ha riguardato 3.200 metri quadri di coperture.

Come spiegato dall’azienda l’operazione è stata eseguita “adottando principi di grande cautela” e “in orari non concomitanti con le produzioni, nonostante nello stabilimento nessuna lavorazione avvenga in locali a contatto con le coperture e il latte circoli costantemente in tubature a circuito chiuso, come prescritto dalle norme e dalle buone prassi”.

La bonifica delle coperture interessate dai lavori di rimozione o sostituzione “distano ben oltre 20 metri dalle abitazioni circostanti” e il materiale rimosso, “seppur in buono stato di conservazione, è stato comunque “inertizzato” e, una volta avvenuta la rimozione, stoccato in imballaggi sigillati progressivamente avviati in discarica autorizzata“. Infine “a maggior tutela della sicurezza dei lavoratori e dei cittadini, è stato attivato un piano di monitoraggio ambientale straordinario e volontario affidando al laboratorio specializzato “Protezione Ambientale” di Alessandria l’incarico di svolgere le rilevazioni ambientali (interne ed esterne) durante i lavori di rimozione delle coperture”.

Il monitoraggio è stato condotto nelle aree interessate alle operazioni di rimozione e durante tutto lo svolgimento degli interventi. In tutto sono stati 17 i punti interessati al rilevamento in 21 giorni diversi per ottenere i campioni analizzati utilizzando il metodo MOCF, Microscopia Ottica in Contrasto di Fase. Nei rilevamenti in continuo svolti dal 2 ottobre al 23 dicembre i risultati sono stati tutti ampiamente al di sotto dei limiti di legge (50 fibre/litro). In “un solo e singolo caso” (il 16 ottobre “all’esterno del capannone contenente le celle frigo, in un momento e in un luogo non coincidenti” ndr) è stata rilevata la presenza di 28 fibre/litro, e quindi il superamento della cosiddetta “soglia di attenzione”, fatto che ha avviato le “immediate ulteriori misure di maggior cautela (aggiuntiva irrorazione delle superfici sottostanti con soluzioni inertizzanti e ulteriore aspirazione di eventuali residui). I rilevamenti immediatamente successivi hanno confermato l’immediato rientro dei valori rilevati ben al di sotto della soglia di attenzione”.

“L’impegno da un punto di vista economico e organizzativo è stato significativo – ha dichiarato il Direttore Generale, Franco Butti ma abbiamo posto davanti a tutto la tutela dei lavoratori e del prodotto. I risultati relativi alle rilevazioni del monitoraggio ambientale rappresentano la migliore risposta a tale impegno e ci consentono di guardare al futuro del nostro lavoro con maggiore serenità”.

Lo sforzo in campo ambientale non si è esaurito con la fine del 2016. Il nuovo anno ha infatti determinato un investimento di circa 700mila euro per rinnovare l’impianto di produzione ad aria compressa a bassa pressione. “Grazie all’introduzione di un unico nuovo impianto, tecnologicamente avanzato, per la produzione di aria compressa a bassa pressione (dismettendo così i “vecchi” compressori degli anni ’80) si otterrà un significativo risparmio energetico. Con l’installazione del nuovo macchinario, si attende una riduzione di circa 75 Megawatt/anno (circa il 35% dell’energia consumata dall’attuale impianto di compressione) pari a quasi il 5% dell’energia elettrica totale consumata dallo stabilimento. A seguire partiranno gli ulteriori interventi di upgrade sugli impianti di ricevimento e sull’etichettatrice. Ma l’investimento nell’ottica del miglioramento continuo non si ferma agli impianti di produzione: è prevista l’adozione di un nuovo software di vendita per l’ottimizzazione del trattamento dei documenti, la riduzione della carta (“paperless”) e lo snellimento delle operazioni di backoffice commerciale.”

“Il concetto di sostenibilità – ha concluso il Presidente della Centrale, Filippo Zaio è ormai diventato un vero e proprio elemento distintivo della nostra realtà che si accompagna alla storica attenzione alla qualità del prodotto. Essere attenti alle dimensioni ambientali e sociali non solo migliora i rapporti con i collaboratori, il territorio e i consumatori ma diventa un fattore competitivo sul mercato”.

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