Autore Redazione
sabato
18 Febbraio 2017
11:02
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Cronaca - Alessandria

Troppe polveri fini nell’aria da inizio anno: ad Alessandria mancano 7 giorni per diventare fuorilegge

Ad Alessandria, da inizio anno, già 28 i giorni in cui il limite di polveri fini è stato superato.
Troppe polveri fini nell’aria da inizio anno: ad Alessandria mancano 7 giorni per diventare fuorilegge

PIEMONTE – Ad Alessandria mancano solo 7 giorni per diventare fuorilegge. Lo ha denunciato Legambiente che ha acceso i fari sull‘inquinamento in Piemonte. Questo sabato Torino ha già raggiunto il tetto dei 35 giorni di sforamento previsto per le polveri fini. La situazione tuttavia non è migliore nelle altre città piemontesi. A neanche due mesi dall’inizio dell’anno Alessandria ha raggiunto quota 28 sforamenti ed è la terza peggiore città della regione, dopo il capoluogo e Asti.

“Le soluzioni per ridurre lo smog esistono, metterle in pratica deve diventare una priorità a tutti i livelli istituzionali, dal governo nazionale alla Regione, fino ad arrivare ai singoli Comuni – ha spiegato Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta”. (Continua dopo il banner)

L’associazione ambientalista ha ricordato che nei giorni scorsi è scattata per l’Italia la seconda fase nella procedura di infrazione sul biossido di azoto. La Commissione Europea contesta al nostro Paese il superamento dei limiti di biossido di azoto nell’aria in violazione della direttiva del 2008.

È arrivato il momento di fare in fretta, per evitare di dover pagare una multa salatissima, circa un miliardo di euro per intenderci, e per tutelare la salute dei cittadini, perché di smog si muore. La Ue – ha aggiunto la presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni ci contesta di non aver adottato le misure sufficienti per contenere gli sforamenti di biossido di azoto. Più aspettiamo, più aumentano i rischi per le persone, più cresce la sanzione, senza considerare che nel giro di un mese circa dovrebbe arrivare anche il parere motivato della procedura d’infrazione relativa al PM10. Da tempo sosteniamo la necessità di istituire un coordinamento permanente tra i diversi livelli di governo del territorio, per uscire dalla logica dell’emergenza e riuscire ad essere efficaci nell’azione, pianificando in maniera diversa gli investimenti per la riqualificazione e l’innovazione edilizia, per la mobilità pubblica, il riscaldamento, il verde e gli spazi urbani”.

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