Autore Redazione
martedì
14 Marzo 2017
01:16
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Cronaca - Alessandria

Dopo la morte del cane Spillo massima attenzione e un vademecum

Il cane del dj Venneri è morto avvelenato domenica mattina dopo aver ingerito un boccone sospetto in via della Palazzina.
Dopo la morte del cane Spillo massima attenzione e un vademecum

ALESSANDRIA – Quanto successo allo sfortunato cane del noto dj Stefano Venneri, Spillo, morto dopo aver ingerito un boccone avvelenato in via della Palazzina ad Alessandria, ha innescato la preoccupazione e lo sdegno di molti proprietari dei cani e non solo.

Il Comune si è infatti subito attivato per approfondire la vicenda e ha invitato tutti coloro che abbiano vissuto eventuali casi analoghi a segnalarlo agli uffici competenti. Al momento tuttavia Maria Teresa Gotta, assessore alla Tutela animale, ha spiegato che “non sono stati segnalati altri casi di avvelenamento all’ufficio e al servizio veterinario. Si tratterebbe quindi di un caso isolato, sebbene spregevole. L’ultima situazione emersa risale a circa due anni fa, quando vennero trovati alcuni bocconi con chiodi agli argini.”

Tuttavia per mettere in guardia i proprietari dei cani ed evitare altre dolorose perdite l’assessore ha invitato “il servizio veterinario a predisporre un vademecum che dia consigli utili quando si porta a passeggio il cane anche se mi auguro che il fenomeno sia circoscritto. L’invito tuttavia è di comunicare eventuali fenomeni strani al nostro ufficio in modo che poi anche i veterinari possano verificare cosa sia accaduto“.

Intanto rimane la rabbia per la sorte sfortunata di Spillo. Il cane di Stefano Venneri e Alessandra Ferrando è stato seppellito domenica e il dj presenterà denuncia contro ignoti questa mattina, martedì 14 marzo. Il loro dolore per quanto accaduto è una ferita difficile da rimarginare: “Spillo era stato con me durante il record di conduzione dal vivo ed era uno di famiglia ormai. È stato uno strazio per me e mia moglie vederlo soffrire. Di questi fatti però bisogna parlare intanto per tutelare i cani stessi ma anche per cercare di evitare che gente che compie atti del genere possa farla franca.”

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