Autore Redazione
venerdì
17 Marzo 2017
05:00
Condividi
Cronaca - Alessandria

Partiti tremila avvisi per il mancato pagamento della Tari 2013

A ricevere l'avviso anche il consigliere comunale Giovanni Barosini che su Facebook si è fatto portavoce delle lamentele degli alessandrini che non trovano più le ricevute per dimostrare di aver già versato quanto dovuto
Partiti tremila avvisi per il mancato pagamento della Tari 2013

ALESSANDRIA – Sono circa 3 mila i cittadini che hanno ricevuto, o stanno per ricevere, gli avvisi di mancato pagamento della Tari 2013 del Comune di Alessandria. La comunicazione nei giorni scorsi è stato recapitata anche all’indirizzo del consigliere comunale dell’Udc Giovanni Barosini. Sorpreso dalla cifra totale di 450 euro, il politico d’opposizione si è sfogato su Facebook facendosi portavoce delle lamentele raccolte tra altri alessandrini destinatari dell’accertamento.

“Una folla di utenti“, secondo il racconto del politico, si sarebbe riversata negli uffici del Comune, pronta a dimostrare di aver pagato. La traccia del versamento, anche parziale, è ovviamente la chiave per veder cancellato l’avviso e la relativa sanzione. Chi non riesce a trovare “prova” del pagamento, come lo stesso politico, è destinato a dover mettere mano al portafoglio. “La legge è chiara. Le bollette e le ricevute si devono conservare per 10 anni. Quello che mi chiedo – ha sottolineato Barosini – è se tutte le persone che hanno ricevuto l’avviso davvero non hanno pagato. Lungi dal voler puntare un dito contro gli uffici, secondo me questa è l’ennesima dimostrazione che qualcosa con questa amministrazione non funziona“.

Pensare che la maggior parte dei 3 mila accertamenti sia frutto di un errore è eccessivo, ma rimane l’incognita sulle modalità di pagamento subentrate quattro anni fa. Il 2013 era stato l’anno dell’introduzione del sistema misto di pagamento, tramite F24 oppure bollettini e secondo il consigliere d’opposizione alcuni avvisi sarebbero  “figli” del mancato caricamento dei versamenti effettuati in tabaccheria o alle Poste.  Un codice digitato male in Posta, in banca, in tabaccheria o qualche altro intoppo informatico potrebbe aver fatto arrivare il denaro da tutt’altra parte.

Errore o no, gli uffici di Piazza Giovanni XXIII sono disponibili ad andare “a caccia” di dei versamenti di quattro anni fa. Almeno qualche traccia chiara, però, deve esserci.
Più facile è ovviamente la strada per chi ha ancora le ricevute. Basta anche solo mandare una mail all’ufficio Tia/Tares/Tari ( tributi@comune.alessandria.it) indicando un numero di telefono cui essere ricontattati o recarsi agli sportelli (aperti dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30). Chi dovrà regolarizzare la sua posizione avrà invece 60 giorni di tempo ma se in difficoltà economica potrà comunque concordare una rateizzazione. L’Ufficio Tia/Tares/Tari è inoltre disponibile  a verificare anche la posizione degli anni successivi, così da non dover poi spedire al cittadino anche avvisi per il mancato pagamento della Tari 2014. Anche questi accertamenti sono in corso, così come quelli del 2015. Meglio quindi cominciare a frugare nei cassetti e mettere in un posto sicuro le ricevute delle altre annualità. Inutile, poi, sperare nell’accertamento “tardivo” per non pagare. Gli accertamenti 2013 hanno infatti rispettato il termine massimo dei 5 anni concesso dalla legge.

Condividi