Autore Redazione
giovedì
13 Aprile 2017
05:00
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Cronaca - Tortona

Operativo il nuovo Pronto Soccorso di Tortona

L’assessore regionale Saitta“Primo passo per il rilancio dell’ospedale”. Il Movimento 5 Stelle "Invece di esaltare la destinazione di spazi solo per lunghe attese, Saitta dovrebbe impegnarsi a ridurre i tempi d'attesa"
Operativo il nuovo Pronto Soccorso di Tortona

TORTONA – È operativo da lunedì il nuovo Pronto Soccorso dell’Ospedale di Tortona. L’intervento, costato 280 mila euro, ha permesso di ampliare gli spazi di attesa per i pazienti ed è stata realizzata un’opera di umanizzazione dell’intera area.

Nei locali un tempo occupati dalla Cardiologia sono state ricavate due stanze con due letti, ciascuna con servizi igienici, un’ampia sala controllo e monitoraggio che può ospitare quattro pazienti, e un’area di attesa per il triage molto più ampia di quella preesistente. È stata inoltre realizzata una sala per pazienti barellati, attrezzata con impianto per gas medicali e monitoraggio. Il percorso di accesso, infine, prevede che non vi sia passaggio di pazienti o visitatori tra l’area stessa ed i reparti ospedalieri, che si possono raggiungere esclusivamente dall’ingresso principale in via XX Settembre.

L’ampliamento del Pronto soccorso rappresenta la fase iniziale del piano messo in campo da Regione e Asl, che prevede un investimento di quasi 4 milioni di euro, il rafforzamento della breast unit di Senologia entro la fine di maggio e la costituzione di una nuova struttura complessa di Fisiatria da 20 posti letto, oltre a una serie di lavori di ammodernamento e adeguamento attualmente in corso o già conclusi.

Al progetto parteciperà anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, che si è detta disponibile a stanziare 350mila euro per l’acquisto di una parte delle attrezzature necessarie al funzionamento del reparto di Fisiatria, una volta prossima l’effettiva apertura.

Con l’apertura del nuovo Pronto soccorso – ha commentato l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta –  abbiamo finalmente compiuto il primo passo concreto verso il rilancio dell’ospedale di Tortona, mantenendo per altro un impegno preso in occasione dell’incontro avuto in assessorato con i sindaci del territorio. Ora Regione e Asl di Alessandria continueranno a lavorare per il miglioramento della struttura”.

È cominciata la seconda fase di attuazione del riordino della rete ospedaliera – ha aggiunto il direttore generale dell’Asl Gilberto Gentili – L’aver portato a termine il nuovo Pronto soccorso di Tortona è uno degli interventi che sanciscono il consolidamento ed il rafforzamento delle sedi ospedaliere alla luce del nuovo assetto”.

La pensano diversamente, però, i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Paolo Mighetti e Davide Bono e i pentastellati in Consiglio Comunale a Tortona Danilo Bottiroli e Fabrizio Dellachà. Per gli esponenti del Movimento 5 Stelle, l’assessore regionale Antonio Saitta dovrebbe “ridurre i tempi d’attesa e migliorare i servizi ascoltando i cittadini” anziché annunciare l’ampliamento “come una vittoria“.

 

“Le parole del comunicato trionfale della Giunta piemontese sull’ampliamento del pronto soccorso di Tortona – hanno sottolineato i pentastellati – contraddicono, e non poco, il declassamento deciso dall’assessorato alla Sanità nel 2014 (delibera di giunta 1-600).
Saitta racconta lo smantellamento dei servizi come un investimento. Ma i risultati dell’operazione di Saitta e Chiamparino sono sotto gli occhi di tutti: barelle nei corridoi, liste d’attesa lunghissime, pazienti che ad oggi non sanno dove ed a quanti chilometri da casa saranno curati. Ampliare la sala d’attesa nel pronto soccorso  utilizzando gli spazi che un tempo erano del reparto di cardiologia è un espediente stucchevole. Ma chi vogliono prendere in giro? 
Leggere che “con l’apertura del nuovo Pronto soccorso abbiamo finalmente compiuto il primo passo concreto verso il rilancio dell’ospedale di Tortona” è un affronto all’intelligenza  soprattutto per i cittadini che hanno difeso il proprio ospedale anche attraverso manifestazioni partecipate. 
Invece di esaltare la destinazione di spazi solo per lunghe attese, Saitta dovrebbe impegnarsi seriamente a ridurre i tempi d’attesa, assumendo personale e non partorendo fumosi piani senza reali stanziamenti di risorse in più”.
“Noi – hanno concluso Mighetti, Bono, Bottiroli e Dellachà – stiamo dalla parte dei cittadini e degli amministratori locali, che a gran voce e da mesi stanno chiedendo alla Giunta regionale un ripensamento della programmazione sanitaria che dovrebbe essere condivisa con il territorio e scritta a misura di paziente.
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