Autore Redazione
lunedì
22 Maggio 2017
05:26
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Cronaca - Casale Monferrato

Premio Giorcelli al Giro d’Italia: vince Landa

Il corridore spagnolo ha ricevuto la targa in memoria del giornalista monferrino, per la correttezza mostrata nelle sue dichiarazioni a seguito della caduta della nona tappa.
Premio Giorcelli al Giro d’Italia: vince Landa

CASALE – È andata a Mikel Landa, corridore spagnolo del team  Sky, ventisettenne e  professionista dal 2010, la prima assegnazione del Premio “Marco Giorcelli, la passione dell’onestà”, che gli organizzatori della corsa rosa hanno scelto, per le sue dichiarazioni in occasione della caduta occorsa durante la nona tappa del Giro, con alcuni corridori a terra dopo l’impatto con una moto della Polizia.

“Non è colpa sua, vogliamo passare tutti anche quando non è possibileQuesti incidenti capitano anche per colpa nostra” disse Landa, scagionando con serena valutazione dei fatti, il poliziotto la cui auto era parcheggiata, a 15 km dal traguardo e per la quale, apparentemente si era creata la caduta  e su cui iniziavano a incombere polemiche e attribuzioni di colpa.

Una scelta in linea con lo spirito del premio: non per la performance, ma per valori di eticità, impegno e onestà sportiva di un atleta, gli stessi che sono stati il tratto distintivo del giornalista piemontese, per quasi vent’anni direttore del periodico “Il Monferrato” e a lungo corrispondente della Gazzetta dello Sport, oltre che appassionato ciclista.

Il premio è stato consegnato dalla moglie del giornalista –  – Silvana Mossano, collega de La Stampa, accompagnata dalla figlia e dalla sorella di Marco: una targa che riproduce il logo creato dalla grafica e artista Elena Doria, una sorta di marchio  simbolico  che riassume il carattere di Marco e che declina il concetto della  passione dell’onestà, parole “appoggiate” a una sorta di farfalla stilizzata, a evocare un vezzo imprescindibile di Marco, che non portava mai la cravatta, ma il papillon. Quel papillon è simbolo della sua profonda libertà di pensiero, oltre che richiamare le ruote della bicicletta che amava.

Marco è stato anche ricordato a Rivanazzano durante lo spettacolo “Può una bicicletta volare?” messo in scena da Emanuele Arrigazzi con i gregari di Coppi, con un toccante saluto letto dalla curatrice dell’evento, Luciana Rota.

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