Autore Redazione
lunedì
22 Maggio 2017
15:18
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Cronaca - Alessandria

L’alessandrino aggredito: “Vittima di un branco, il calcio non c’entra”

Assalito domenica pomeriggio a Caserta mentre stava andando allo stadio Pinto per vedere i grigi, il 46enne ha raccontato a Radio Gold quello che è successo.
L’alessandrino aggredito: “Vittima di un branco, il calcio non c’entra”

AGGIORNAMENTO: Sul proprio sito ufficiale la Casertana ha condannato con fermezza l’aggressione al tifoso dell’Alessandria. 

ALESSANDRIA – “Una violenza inaudita”. A un giorno di distanza il 46enne alessandrino ha raccontato a Radio Gold i minuti di paura vissuti domenica pomeriggio a Caserta, un’ora e mezza prima del fischio d’inizio di Casertana-Alessandria.

“Erano circa le 17 e, insieme ad altri due tifosi, stavamo andando allo stadio” le parole del tifoso dell’Alessandria, ancora inevitabilmente scosso per l’accaduto “Non avevamo addosso alcun indumento o sciarpa dei grigi. A un certo punto siamo passati davanti a un gazebo dove erano presenti dai 10 ai 15 ragazzi. Alcuni di loro ci hanno chiesto da dove venivamo e che avremmo dovuto aprire le nostre borse.”

A quel punto alcuni componenti del gruppo sono subito passati alle vie di fatto: “Uno di noi ha tentato di scappare e ha ricevuto alcuni pugni e schiaffi sulla schiena, io ho cercato di prendere tempo e sono stato aggredito con più violenza da un altro ragazzo, sempre con pugni e schiaffi ma alla testa. Tutto è durato qualche minuto e poi ci hanno lasciato lì, scappando via.”

A scatenare questi minuti di follia, secondo il racconto del 46enne, non è stato certo il calcio: “Non so se questi ragazzi fossero o no tifosi della Casertana ma questo non c’entra nulla. Siamo stati vittime di un branco, che ci ha fermato con l’unico obiettivo di farci del male. Basti pensare che non ci hanno preso le borse che poco prima volevano farci aprire e nemmeno i portafogli con il denaro. Non ci hanno certo aggredito perché venivamo da Alessandria, a mio avviso lo avrebbero fatto lo stesso anche se fossimo stati di un’altra città. Abbiamo solo avuto la sfortuna di passare in un luogo dove questi teppisti pensano di comandare.

A posteriori, per il 46enne, c’è solo un rammarico: “Avremmo potuto raggiungere lo stadio in taxi e non andare a piedi ma per tutta la mattinata abbiamo visitato la città in tutta tranquillità. Per questo motivo non avremmo mai pensato che potesse succederci una cosa del genere.”

Foto di repertorio

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