Autore Redazione
mercoledì
31 Maggio 2017
05:00
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Cronaca - Acqui Terme - Alessandria - Casale Monferrato - Novi Ligure - Ovada - Tortona - Valenza

Caldo. È “sos” per le coltivazioni

Come denunciato da Coldiretti, l'impennata delle temperature e le scarse piogge stanno obbligando gli agricoltori a ricorrere all'irrigazione di soccorso per non perdere i raccolti
Caldo. È “sos” per le coltivazioni

PROVINCIA ALESSANDRIA – Il caldo esploso negli ultimi giorni non sta fiaccando solo le persone. Come denunciato da Coldiretti Alessandria il brusco innalzamento delle temperature sta mettendo a rischio anche i raccolti. Insieme al caldo nei campi si sente forte anche la mancanza di pioggia che a maggio ha fatto registrare -51%. Nelle campagne gli agricoltori sono dovuti correre ai ripari con l’irrigazione di soccorso ma i prossimi tre mesi, tradizionalmente roventi, spaventano particolarmente il mondo agricolo che negli ultimi 10 anni, ha ricordato Coldiretti, a livello nazionale ha subito danni per 14 miliardi di euro proprio a causa delle “bizzarrie” del clima.

L’andamento climatico anomalo non consente lo sviluppo e la maturazione regolare delle colture in una situazione di carenza idrica – ha spiegato il presidente provinciale Coldiretti Alessandria Roberto Paravidino. Le coltivazioni sono stressate dall’impennata delle temperature dopo un periodo di estrema variabilità climatica, segnato prima da gelate e poi da grandinate e bombe d’acqua”.

Una situazione agronomica che provoca la maturazione simultanea delle produzioni in campo con difficoltà ad organizzare la raccolta, anche a causa dell’abrogazione dei voucher, e problemi di assorbimento da parte del mercato, nonostante la tendenza all’aumento dei consumi provocata dalle alte temperature.

Nelle campagne l’irrigazione di soccorso è l’unica soluzione per molte coltivazioni in condizioni di stress idrico. Anche ad aprile le precipitazioni erano state inferiori alla media (-40,3%) così come a marzo (- 52,3%). Non era andata meglio in inverno, soprattutto a dicembre quando in tutta Italia era caduta addirittura il 67% di acqua in meno.

Ora l’abbassamento delle falde e lo scarso livello dei bacini preoccupano le imprese agricole – ha sottolineato Paravidino – che si preparano ad affrontare tre mesi bollenti e decisivi per i raccolti estivi ed autunnali con una disponibilità idrica insufficiente”.

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