Autore Redazione
martedì
13 Giugno 2017
05:35
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Cronaca - Casale Monferrato

Inaugurata a Casale la centrale di sollevamento delle acque

Grazie all'impegno del Collegio Provinciale dei Geometri, Casale Monferrato fa un passo avanti nella candidatura di Capitale della Cultura 2020.
Inaugurata a Casale la centrale di sollevamento delle acque

CASALE MONFERRATO – La sinergia fra la pubblica amministrazione e il Collegio Provinciale dei Geometri ha fruttato l’inaugurazione della Centrale di sollevamento delle acque di Casale Monferrato.

“Se lo puoi sognare, lo puoi anche fare”, ha esordito nel suo discorso di apertura Giovanni Spinoglio citando Walt Disney. Il Presidente del Collegio Provinciale dei Geometri di Casale Monferrato aveva al suo fianco gli esponenti delle Autorità pubbliche, della Categoria dei Geometri, della società civile e della comunità religiosa, al momento del taglio del nastro tricolore.

Fra loro, il primo cittadino Titti Palazzetti, Consolata Buzzi, Presidente dell’Associazione Culturale “Il Cemento”, il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geometri Maurizio Savoncelli, Ombretta Bertolo del Consorzio Ovest Sesia, il Parroco di Casale Monferrato, la squadra composta da collaboratori, imprese, fornitori, colleghi e cittadini. Tutti hanno voluto contribuire nella riuscita del progetto, anche la responsabile della segreteria della FIMAA di Milano-Monza-Brianza, Beatrice Zanolini che, prima del Quintetto dei Fiati, ha reso il momento ancor più suggestivo interpretando – in via del tutto eccezionale – una canzone.

Un omaggio nell’omaggio, per coronare un sogno “che – riprende a parlare Giovanni Spinoglio – fu di un altro Collega, il Geometra Paolo Gaudio, al quale dedicheremo la Sala della Formazione, che 130 anni fa immaginò, precursore dello sviluppo sostenibile e delle energie rinnovabili, di poter sollevare l’acqua di dieci metri con la sola forza idraulica, per poter dare fertilità ad una vasta area agricola a sud di Casale. Anche lui, come noi, coltivò un sogno che oggi ha permesso di restituire alla collettività un complesso industriale di notevole importanza, sia come rilevante memoria storica territoriale, sia come inedito caso di archeologia industriale, trattandosi di una delle poche testimonianze in Italia, forse ancor più ricercata nel suo genere, sia per gli innovativi meccanismi idraulici messi in atto, sia per le avanzate soluzioni progettuali adottate alla metà dell’800. Nel ringraziare pubblicamente ogni persona, collega, professionista, organizzazione pubblica o privata, voglio ricordare a ciascuno – alla luce della recente candidatura di Casale Monferrato a Capitale della Cultura 2020 – che il nostro impegno, in realtà senza saperlo, ha però permesso a Casale Monferrato di aver fatto un passo avanti in questa direzione”.

Titti Palazzetti ha sottolineato come questa iniziativa “renda perfettamente la vocazione storica della nostra realtà restituendo alla collettività e alle generazioni future un importante testimonianza del passato, che torna a vivere e a divenire spazio fruibile e funzionale alle esigenze dei residenti. Inoltre – ha ricordato il Sindaco – l’impegno così tenacemente rivelato nel raggiungimento dell’obiettivo e, in particolare, nell’opera attenta di valorizzazione resa, ha messo in evidenza un altro aspetto per me molto importante, che desidero esplicitare con forza: la propensione alla cultura è proprio una vocazione spiccata nella cittadinanza casalese”.

La Centrale di sollevamento è di proprietà comunale, sottoposta a vincolo e inserita nella pianificazione urbanistica del comune per lo sviluppo cittadino. Le innumerevoli potenzialità dell’edificio sono state raccolte dal Collegio Provinciale dei Geometri e Geometri Laureati e dall’Associazione Geometri e Geometri Laureati di Casale Monferrato e Circondario, che hanno redatto il progetto di recupero per farne un nuovo polo di attrazione e di aggregazione, un segnale immediato di forte rinnovamento – rispetto ai trascorsi industriali – e di stretta connessione al consolidato nucleo urbano. Gli ambienti saranno in parte destinati ad accogliere la loro sede e, per il resto, a spazi fruibili e dedicati ai servizi di interesse pubblico.

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