Autore Redazione
lunedì
9 Gennaio 2017
07:00
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Eventi - Piemonte - Tortona - Valenza

Riprendono a gennaio le Stagioni Teatrali

Gli spettacoli della seconda settimana del mese tra Alessandria e Asti
Riprendono a gennaio le Stagioni Teatrali

ASTI – Finite le feste,  riprende la programmazione teatrale nella nostra provincia e in quella di Asti. Parecchi gli spettacoli di notevole interesse già dalla seconda settimana di gennaio che anticipa un mese particolarmente ricco.

Il primo appuntamento è il 10 gennaio allo spazio Kor, l’ex Teatro Giraudi di Asti, recentemente rinominato proprio dal suo pubblico, con “Vento”, del  Teatro della Crescita , con la regia di Paola Tomalino. Il recital, inserito nel giovane e ambizioso Cartellone Open, spazia tra teatro e musica e verte sui legami forti, sulla scelta della propria strada e sulla necessità di spiccare il volo.

Sempre allo Spazio Kor, venerdì 13, in prima nazionale con la firma registica di Daniele Timpano e Elvira Frosini, “Wild West Show”, del teatro degli Acerbi su testo di Fabio Fassio. “Wild West Show” è un viaggio attraverso l’epopea del west presente nella memoria collettiva alimentata dal genere cinematografico western.   La coppia registica ha prestato la sua vena ironico surreale, sempre attenta alla storia e all’oggi, al testo di Fassio, con un effetto esilarante e di grande contenuto.

Utoya – Arianna Scommegna e Mattia Fabris

Martedì 10, al Teatro Civico di Casale, nell’ambito del progetto contemporaneo del_PRESENTE, Arianna Scommegna e Mattia Fabris saranno in scena con “Utoya”, riadattamento teatrale di Edoardo Erba del libro di Luca Mariani “Il silenzio sugli innocenti”. Lo spettacolo, presentato dalla Fondazione Teatro Metastasio di Prato in collaborazione con Teatro Ringhiera Atir, è una riflessione su un fatto reale sconcertante, attraverso le storie di tre coppie di personaggi interpretate dai due protagonisti.

 

Ugo Dighero

Gennaio è un mese importante per il teatro in provincia di Alessandria, anche perché segna l’inizio della nuova casa artistica di “Quizzy Teatro”, al teatro “S.O.M.S” di Bistagno, con una notevole stagione, con la direzione di Monica Massone. Il primo appuntamento, giovedì 12, è con  “Mistero buffo” presentato da Ugo Dighero,  che propone grandi monologhi tratti da “Mistero Buffo” di Dario Fo, rivisti nella sua chiave personale.

Venerdì 13 sarà la volta del musical al Teatro Sociale di Valenza. La compagnia Gli Instabili di Lu presenta “Cigni selvatici”, un adattamento di Valentina de Martini e Ilaria Costa della favola di Andersen, riletta sia nel testo che nelle musiche di Massimiliano Capra.

Le prénom – Teatro Stabile di Genova

Imperdibile, domenica 15 , al Teatro Civico di Tortona, “Le prenom”, del Teatro Stabile di Genova, nella versione italiana di Fausto Paravidino con la regia di Antonio Zavatteri. La commedia vede in scena un cast prestigioso composto da Alberto Giusta, Alessia Giuliani, Davide Lorino, Aldo Ottobrino e Gisella Sznaniszlò e, al cinema, è stata riadattata da Francesca Archibugi con il titolo “Il nome del Figlio”. Nella pièce, proprio un nome diventa  causa di una discussione che degenera e investe valori e scelte personali dei protagonisti.

Venere in pelliccia – Sabrina Impacciatore e Valter Malosti

Il  Teatro Alfieri di Asti propone due date in gennaio. Giovedì 12 Sabrina Impacciatore e Valter Malosti saranno in scena con “Venere in pelliccia”, per la regia dello stesso Malosti. La produzione è di Parmaconcerti, Pierfrancesco Pisani e Teatro di Dioniso, e il testo è di David Ives . E’ una grande prova d’attore che si concentra su una lotta dialettica esilarante, un continuo scambio di ruoli tra un regista-carnefice e un’attrice-vittima e un gioco ambiguo di seduzione, sesso e potere.

L’appuntamento all’Alfieri del 15 gennaio è dedicato agli amanti della musica classica con il concerto “Le violon noir” della Camerata Ducale , incentrato su composizioni ispirate al lato più misterioso del violino. Guido Rimonda suonerà per l’occasione uno Stradivari del 1721, appartenuto ad un violinista francese che morì, pugnalato, ancora abbracciato al suo violino. Da qui il soprannome “le noir” dato allo strumento, per la macchia nera lasciata dalla sua mano che lo stringeva.

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