Autore Redazione
mercoledì
29 Marzo 2017
16:26
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Luigi “Grechi” De Gregori

Luigi “Grechi” De Gregori

Luigi Grechi nasce musicalmente alla fine degli anni sessanta al Folkstudio di Roma, il mitico locale di Trastevere che fu in quel periodo l’approdo di tutta una generazione musicale d’avanguardia (Ci capitarono, fra gli altri, Odetta e Bob Dylan). Del tutto disinteressato alle mode e inguaribilmente attratto dalla musica dal vivo più che dalle sale di registrazione dobbiamo attendere qualche anno per la pubblicazione del suo primo album “Accusato di libertà” (PDU 1975). E di libertà Grechi dimostrava veramente di intendersene parecchio: lo troviamo infatti in quegli anni a suonare in giro per festival alternativi e radio libere, locali e cantine e a viaggiare su giu per l’Italia, l’Irlanda, gli Stati Uniti. A Milano fa anche il bibliotecario, come già suo padre e suo nonno, ma questo non gli impedisce di continuare a suonare e ad incidere brani corrosivi e spiazzanti come “Elogio del tabacco” o “Il mio cappotto”, splendididi esempi di discografia non allineata che, seppur lontanissimi dalla hit parade cominciano a procurargli stima ed attenzione da parte di un pubblico di nicchia dal palato fine.
Verso la fine degli anni ottanta lo troviamo con qualche disco in più all’attivo e con l’attività di bibliotecario ormai alle spalle. E’ di questo periodo “Il bandito e il campione”, brano portato al successo dal fratello Francesco De Gregori (Grechi, per chi non lo sapesse, è un “nom de plume”), grazie al quale Luigi Grechi si aggiudica il Premio Tenco nel 1993 come miglior canzone dell’anno.
Passato dalla PDU alla Sony continua ad incidere: “Dromomania” , “Azzardo”, “Girardengo e altre storie”, “Cosivalavita”, “Pastore di Nuvole” ed infine “Angeli e Fantasmi” il suo ultimo ispirato lavoro. L’accusa di libertà continua a pendere sul suo capo. Partecipa a festival itineranti con i poeti della beat generation, accompagna alla chitarra Lawrence Ferlinghetti, torna negli Stati Uniti a suonare coi suoi amici Peter Rowan e Tom Russell, si avventura nella Valle della Morte e, con identico impegno e passione, per le autostrade italiane.

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