Autore Redazione
giovedì
17 Ottobre 2013
00:00
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Politica - Alessandria

Un commercio diverso è possibile?

Un commercio diverso è possibile?

Sul commercio ormai le questioni sono sempre le stesse, esattamente come il risultato. Se però le questioni sono sempre le stesse forse è anche perché le soluzioni immaginate sono sempre le medesime. Per questo Radio Gold News, con l’aiuto dei lettori e degli ascoltatori oggi prova ad avviare una discussione su quali percorsi avviare per provare a rinvigorire il commercio tradizionale. Ogni giorno infatti gli esperti ci spiegano che le difficoltà di questi anni devono essere assunte come un’occasione per cambiare e migliorare. Bene, proviamoci. Proviamoci insieme intavolando un discorso fatto di proposte concrete.
Partiamo allora da alcune cose già adottate in provincia e da cui si potrebbe iniziare: i temporary shop. Sono apparsi nella pausa temporale tra Alé chocolate e il salone del biscotto ad Alessandria. Si tratta di un luogo dalla durata temporanea in cui poter vendere alcuni prodotti. L’esperimento è partito dall’Inghilterra e ha poi preso piede nel resto d’Europa. Per spiegare ancora meglio il concetto si pensi semplicemente a una sorta di negozio a tempo. D’altra parte il consumo oggi è divenuto volubile e allora potrebbe essere un’idea interessante immaginare dei locali in pieno centro affittati magari da un’associazione di categoria, da un gruppo di commercianti, da un’associazione o ancora da un ente per offrire uno spazio in cui poter esporre per un periodo limitato alcuni prodotti in un turn-over continuo dei soggetti interessati. Quelle vetrine potrebbero anche offrire una vetrina a iniziative locali e divenire loro stesse elemento attrattivo e di curiosità. Il consumatore oggi è molto più abituato al cambiamento e, purtroppo, alla precarietà anche del prodotto finale da acquistare. I telefonini ‘durano’ uno-due anni così come i computer o la moda. Un negozio condiviso va in questa direzione e promette una divisione di spese, di lavoro e di visibilità.

Un’altra proposta potrebbe essere quella di trasferire questo concetto in un esperimento più piccolo, ma forse ancora più semplice da attuare. Negozianti differenti potrebbero con-dividere un unico locale. Si chiamano “shop in shop” e offrono vantaggi interessanti: la condivisione dei costi, marketing condiviso, la possibilità di un incremento di clienti interessato a un settore merceologico ma potenzialmente raggiungibile anche dal secondo. Anche qui l’unione fa la forza.

Poi il commercio tradizionale poi dovrebbe interrogarsi sugli orari. La questione è spinosa ma probabilmente fondata. I ritmi di lavoro sono cambiati. Oggi si esce dal lavoro tardi e allora la domanda è se sia davvero sensato rimanere aperti per 8 ore sapendo che molto probabilmente per buona parte di quelle ore nessuno varcherà la porta del negozio. Perché allora non concentrare le aperture in determinate fasce orarie, lasciando da parte le altre? Ormai tutti i supermercati, per esempio, sono aperti fino alle 21. Nella concorrenza è normale guardarsi, spiarsi e copiare ciò che funziona. Se i supermercati sono aperti fino a tardi di sicuro la convenienza c’è. La domanda quindi è se è logico aprire i negozi dalle 10 alle 12 (esempio a caso) o dalle 16 alle 17. Estendere l’apertura fino alle 20 o alle 21, forse, potrebbe essere utile per quanti escono da lavoro tardi.
In questo senso occorrono poi anche atti di coraggio da parte delle amministrazioni. E’ giunto ill momento di adottare approcci differenti e diversi e se vogliamo inusuali. Una proposta potrebbe essere quella di testare la sosta gratuita quantomeno nelle fasce di uscita dal lavoro, lasciando intatte tutte le altre. Nessun gratta e parcheggia dalle 18 alle 20 per cominciare e ‘vedere l’effetto che fa’. In questo modo si fugherebbero gli annosi dubbi sulle difficoltà del commercio collegate all’assenza di parcheggi.
Questo è solo un piccolo contributo, magari strampalato, ma molti lettori e ascoltatori ci invitano ad affrontare alcune questioni e noi ci proviamo. Però abbiamo bisogno anche del vostro aiuto.

Che ne pensate?

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