Autore Redazione
venerdì
7 Marzo 2014
00:00
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Politica - Alessandria

Confermata Segretario, Silvana Tiberti apre la stagione di rinnovamento della Cgil

Confermata Segretario, Silvana Tiberti apre la stagione di rinnovamento della Cgil

Dopo due giornate di confronto e dibattito, unificate sotto il titolo: “Il lavoro decide il futuro”, l’elezione dei membri del Direttivo della Camera del Lavoro di Alessandria e la successiva conferma di Silvana Tiberti come Segretario Generale hanno chiuso i lavori del 14° Congresso provinciale Cgil. Eletta con 56 voti a favore, 2 contrari e 2 astenuti, Silvana Tiberti, ringraziati i membri del Direttivo per la “riconfermata fiducia” ha formalmente aperto il periodo di rinnovamento della Cgil. Il futuro della Camera del Lavoro sarà scandito da tre parole d’ordine: “continuità”, “radicalità” nelle posizioni da tenere e, appunto, “rinnovamento” che non può essere solo “una bandiera”, ha spiegato Silvana Tiberti. Tre cardini anche del documento conclusivo del Congresso Provinciale della Camera del Lavoro di Alessandria, approvato all’unanimità dai delegati eletti al Congresso.

Di seguito il testo del documento conclusivo del Congresso Provinciale della Camera del Lavoro di Alessandria.

Il XVII Congresso provinciale della Camera del Lavoro Territoriale  di Alessandria approva la relazione della Segretaria uscente Silvana Tiberti e assume i contributi emersi dal dibattito e l’intervento di Rosario Strazzullo. La crisi più grave dal dopoguerra pone la nostra Organizzazione di fronte a questioni di enorme portata che investono la struttura stessa del nostro modello di sviluppo economico e sociale che devono vederci impegnati nel rafforzare il ruolo del sindacato a livello europeo.

Interi settori manifatturieri stanno scomparendo dal nostro territorio come nel paese
I segnali timidi e contradditori di una ripresa della produzione industriale non sono in grado di modificare le prospettive negative sull’occupazione, che anzi continua a decrescere.
Sempre più frequentemente la contrattazione aziendale si sviluppa in termini di arretramento, con una richiesta sempre più pressante di scambiare prospettive e posti di lavoro con la rinuncia alle conquiste degli anni scorsi (ad esempio quattordicesime, superminimi e diritti legati alla qualità delle condizioni di lavoro come la mensa)
Diffusa è la preoccupazione per il futuro di migliaia di famiglie in difficoltà, perché colpite dalla nuova povertà della perdita del lavoro e non vedono ancora nessuna speranza per il proprio futuro, anche in relazione allo scarso aiuto fornito da strumenti di protezione sociale per nulla adeguati alla gravità della situazione.
In questo contesto, anche nel nostro territorio aumentano coloro che non ricevono regolarmente lo stipendio pur lavorando, oppure terminano gli ammortizzatori sociali e gli eventuali risparmi e rischiano lo sfratto per morosità o il taglio delle utenze, l’abbandono scolastico dei figli, condizioni che non molti anni fa venivano considerate straordinarie si stanno drammaticamente diffondendo.
Le cause della crisi sono note.
Alla crisi generale, il nostro territorio sconta anche l’inerzia delle amministrazioni e la passività di fronte alla crisi, rinunciando a qualunque azione, possibile, per lo sviluppo.
A tutto ciò si aggiunge il dissesto del Comune di Alessandria.
E’ chiara la gerarchia di responsabilità, ma la risposta dell’attuale amministrazione non può essere tutta incentrata sul risanamento, con le conseguenze già misurate sull’occupazione, sui servizi, sulla tassazione.
L’azione unitaria del sindacato ha fino ad oggi impedito licenziamenti di massa.
Ma i rischi non sono superati.
L’azione della CGIL deve proseguire nella difesa del lavoro nel pubblico e nel privato, e nella sollecitazione, attraverso ogni iniziativa, a tutti gli interlocutori del territorio per creare nuovo lavoro.

Forte autonomia e sforzo unitario, sia rivolto ai rapporti con CISL e UIL, e ancor di più nella gestione della Camera del lavoro, dovranno caratterizzare il nostro impegno.

Va riproposto il patto sviluppo contro la crisi: attrarre investimenti sul manifatturiero, puntando a nuove frontiere. Infrastrutture, a partire dall’agenda digitale. Riqualificazione urbana e idrogeologica. Sistema turismo integrato. Welfare locale, ridisegnando priorità in relazione ai cambiamenti.

Di fronte alla emergenza sociale che colpisce lavoratori e pensionati, la scelta organizzativa deve rispondere al principio di non lasciare solo nessuno a partire dalle nuove generazioni oggi escluse dal mondo del lavoro.
Accoglienza, ascolto, tutela deve sempre di più essere il senso delle nostre sedi.
Per questo, la Camera del lavoro è chiamata a rafforzare la confederalità, ridisegnare ruolo e modello organizzativo delle Zone, a sviluppare concretamente l’integrazione dei servizi, attualizzando l’elaborazione e la proposta contenuta nella Conferenza di organizzazione”.

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