Autore Redazione
venerdì
3 Febbraio 2017
09:03
Condividi
Politica - Tortona

Duro sfogo del sindaco di Tortona: nuova lettera in Prefettura sulla questione migranti

In una lettera il sindaco Gianluca Bardone lamenta il silenzio della Prefettura e l'arrivo di altri 60 migranti
Duro sfogo del sindaco di Tortona: nuova lettera in Prefettura sulla questione migranti

TORTONA – Da Tortona è partita una nuova staffilata nei confronti della Prefettura. In una seconda lettera il sindaco, Gianluca Bardone e il vice, Marcella Graziano, hanno ribadito il disappunto rispetto alla situazione migranti. I due amministratori lamentano il fatto che ancora non sia arrivata risposta alle note con cui “gli amministratori tortonesi evidenziavano che non sarebbero stati disponibili ad accettare ulteriori assegnazioni di profughi in città. Ma oltre al contestato silenzio il sindaco manifesta grande preoccupazione per il possibile arrivo di “altri 60 profughi presso l’Hotel Oasi, affidandoli a un soggetto con requisito idoneo per attività di Centro Estetico“.

Il Sindaco ed il Vice Sindaco ritengono che “l’offerta, attualmente sotto riserva e all’attenzione della Prefettura, presentata da questo soggetto vada nella direzione di confermare le perplessità nutrite in generale nei confronti di chi, pur non avendo esperienza e capacità per sviluppare con coscienza progetti atti all’integrazione di persone in reale difficoltà, si improvvisa gestore, intravedendo nei servizi di accoglienza un business e un’opportunità da non perdere”. Per questo hanno immediatamente scritto al Prefetto lamentandosi, ancora una volta, “per la mancanza di coinvolgimento ed informazione“.

“la città viene chiamata a subire un’ulteriore imposizione senza essere in alcun modo coinvolta nelle scelte”
(Gianluca Bardone)

Ci aspettavamo dalla Prefettura – hanno spiegato Bardone e Graziano – vista la gravità della situazione da noi delineata una risposta in tempi brevi, che ci permettesse di iniziare un dialogo su una questione come quella della sicurezza che non riguarda solo l’Amministrazione Comunale; al contrario la città viene chiamata a subire un’ulteriore imposizione senza essere in alcun modo coinvolta nelle scelte. In questa situazione diventa davvero difficile esercitare le funzioni di pubblica sicurezza attribuite ai Sindaci; faremo quanto è nelle nostre possibilità per contrastare questa impostazione che riteniamo sbagliata”.

Nella lettera inviata al Prefetto i politici tortonesi hanno anche chiesto strumenti per “garantire ai cittadini tortonesi standard di sicurezza accettabili e idonei a rassicurare la libera fruizione degli spazi pubblici perché, pur nella consapevolezza che non vadano legate le due situazioni, i quattro episodi di aggressione che si sono verificati nella fascia preserale, a donne sole, e la mancata individuazione dei responsabili, hanno contribuito a diminuire la percezione di sicurezza in città e ad aumentare i luoghi comuni nei confronti delle problematiche dell’accoglienza”.

Nel lungo elenco di contestazioni figura infine “l’ormai insostenibile accattonaggio molesto“. Anche in questo caso l’amministrazione lamenta l’assenza di strumenti idonei alla soluzione del problema in quanto “la Polizia Municipale si trova costretta a far fronte da sola e senza poter fare affidamento su idonei strumenti normativi, cassati dalla Prefettura che ha ravvisato nell’ordinanza a suo tempo predisposta dal Comune di Tortona per contrastare il fenomeno, la mancanza dei requisiti di contingibilità ed urgenza per la loro adozione“.

Condividi