Autore Redazione
martedì
14 Febbraio 2017
00:48
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Politica - Valenza

Il Coinor si svuota e nessuno dice e fa niente. Cna Valenza chiede aiuti per gli artigiani e si sfoga

Il Consorzio lamenta lo spostamento degli insediamenti nella zona Ovest e l'apatia delle amministrazioni comunali nel tempo.
Il Coinor si svuota e nessuno dice e fa niente. Cna Valenza chiede aiuti per gli artigiani e si sfoga

VALENZA – L’ultima goccia ad aver fatto traboccare il vaso è stata la notizia l’imminente chiusura dello sportello della Bpm. Il Coinor di Valenza doveva essere il fulcro dell’attività artigiana valenzana, oggi è un contenitore in cui regna il silenzio e non certo l’operosità. Il destino decadente dell’area è iniziato tempo fa ma adesso le ferite sempre più profonde hanno indotto il Consorzio Unione Artigiani a uscire allo scoperto. Cna ha infatti diramato un duro documento aperto nella speranza che qualcosa e qualcuno, dopo tanto immobilismo, si muova.

Negli anni – ha spiegato Giorgio Ganora, presidente del Coinor – abbiamo cercato di ottenere quello che ci sembrava giusto avere dalle amministrazioni, come i parcheggi e la viabilità poi alcune aziende hanno cominciato ad andare via e la situazione ora è questa. Sentiamo la mancanza di circa 300 e più persone. Speriamo che qualcuno, nel breve, ritrovi gli interessi e gli stimoli per rimettere in piedi un’area così bella costruita negli anni.”

Noi chiediamo che si discuta la proposta sulla liberalizzazione della nostra area. La proposta giace da molto tempo senza che nessuno l’abbia mai valutata. Abbiamo bisogno di risposte anche perché se aspettiamo nuove imprese orafe quest’area difficilmente si risolleverà.” Maranzana ha poi aggiunto: “Valenza ha fondato sulle aree attrezzate la propria impostazione programmatica. Questa è stata disattesa visto che gli insediamenti si sono collocati nella zona Ovest e noi siamo in quella Est. Chiediamo che si riprenda in mano una discussione che vada a ripensare la città“.

Tra le maggiori contestazioni di Cna “il posizionamento, prima dell’inutilizzato Palazzo Mostre, e dopo dello stabilimento Bulgari in una zona territoriale opposta a quella individuata negli attuali Coinor e Coinor 2000 del territorio di Valenza. Del Palazzo Mostre, nato trionfalisticamente quale secondo polo fieristico regionale, possiamo affermare oggi che, più che inutilizzato ci sembra, con il senno di poi ovviamente, inutile ed auspichiamo che qualcuno preposto alla “governance” di tale struttura dica, prima o poi, che cosa succederà in merito.”

Tra le contestazioni più pesanti l’insediamento Bulgari finito esattamente dalla parte opposta rispetto al Coinor, destituendolo di forza e interesse: “all’attuale Amministrazione e a quella precedente abbiamo richiesto spiegazioni che non ci sono state date, in pratica l’insediamento Bulgari è stato “subìto” forse, riteniamo, per il provvido incasso di qualche onere di urbanizzazione a pieno discapito delle impostazioni programmatiche del passato e delle centinaia di imprese che investendo capitali propri hanno costruito in diritto di superficie le loro sedi aziendali. Un gioco che si è rivelato dannoso per l’economia locale e la sua capacità di vedere ed interpretare il futuro.”

Cna esige la “liberalizzazione degli insediamenti nell’area orafa e la possibilità che gli imprenditori, divenuti “semplici” proprietari personali dei loro laboratori, possano addivenire alla loro alienazione senza incorrere in trasgressioni alle normative vigenti in materia di piano regolatore e convenzioni a suo tempo stipulate”. Ma le risposte arrivate finora sono desolanti: “tutto è fermo a causa della non assunzione di provvedimenti specifici da parte di organi amministrativi e burocratico tecnici a livello comunale; con il risultato che tutto è, desolatamente, fermo“.

A questo scenario si aggiunge il centro storico di Valenzatriste e svuotato“, il sistema viario di servizio “in condizioni fatiscenti” così come le aree verdi e i parcheggi.

Per colpa di tutte queste motivazioni il giudizio finale è spietato: “la crisi economica, l’incapacità del settore orafo di cogliere le sfide e le opportunità che si sono presentate e l’apatia politico programmatica delle amministrazioni comunali che si sono via via succedute hanno portato all’impoverimento del nostro distretto.” Un bilancio negativo da cui non si chiama fuori neanche il Consorzio: “non ci sottraiamo dalle nostre responsabilità politico sindacali; anche la nostra Associazione non ha saputo cogliere appieno e per tempo le modificazioni che stavano avvenendo, abbiamo privilegiato la ricerca per l’ottenimento di un sempre migliore livello di qualità nell’erogazione dei servizi alle imprese, anteponendo a volte questa attività, comunque importante, di supporto alle imprese a quella che dovrebbe rimanere la nostra vocazione principale e per la quale siamo nati: fare proposte, denunciare le storture, rappresentare politicamente e sindacalmente, sempre ed in ogni caso, gli interessi delle imprese”.

Per rimettere in moto Valenza Cna ha chiesto all’amministrazione di “prendere provvedimenti concreti come la riduzione delle imposte e delle tasse comunali che hanno raggiunto negli ultimi anni livelli di pesantezza inaccettabili.” Occorrono anche provvedimenti che “permettano ai proprietari di laboratori dismessi e inutilizzati di alienarli a condizioni favorevoli e misure che impediscano la nascita di nuove costruzioni promuovendo, anche attraverso l’introduzione di incentivi la ristrutturazione degli edifici produttivi dismessi, favorendo il coinvolgimento nelle ristrutturazioni delle piccole e medie imprese edili del territorio“.

Il sasso è stato lanciato ed è tempo di muoversi.

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