Autore Redazione
mercoledì
22 Febbraio 2017
01:21
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Politica - Valenza

Polemiche sul Coinor: Barbadoro al lavoro per risolvere la destinazione degli spazi. Cassano esorta un cambio di mentalità e boccia la Politica

Secondo Cna la difficile situazione dell'area produttiva di Valenza era stata causata anche dall'immobilismo della politica.
Polemiche sul Coinor: Barbadoro al lavoro per risolvere la destinazione degli spazi. Cassano esorta un cambio di mentalità e boccia la Politica

VALENZA – Le paure e i dubbi di Cna, Consorzio nazionale artigiani, sulla desertificazione del Coinor a Valenza, hanno prodotto solo un lungo silenzio, ma sono andate a segno. L’elenco di problemi della parte produttiva della città, stilato dagli artigiani, ha cercato di sollecitare un po’ di discussione sulle condizioni del tessuto produttivo e di alimentare un dibattito che possa definire le linee strategiche di una comunità in crisi. Per questo motivo abbiamo cercato di approfondire il tema per capire quali sono state e quali saranno le strategie della politica, chiamata in ballo nel documento di Cna.

L’assessore al Lavoro di Valenza, Massimo Barbadoro, raggiunto da Radio Gold ha spiegato come i rilievi di Cna “non debbano essere letti come polemiche perché le questioni sollevate vengono da un lungo periodo. Si tratta di una forte preoccupazione manifestata dal consorzio, legate in particolare al piano regolatore. Noi abbiamo detto che vogliamo rivederlo e lo abbiamo spiegato già nel 2015. Negli anni infatti, cambiando le dinamiche economiche, non c’è stato l’adeguamento necessario. Abbiamo perciò messo in cantiere, e siamo in fase di definizione, la possibilità di utilizzo degli spazi Coinor anche per altre attività che non siano legate al settore orafo. Purtroppo c’è un iter da seguire. Ricordo tuttavia che anni fa quando venne proposta una apertura ad altre attività la risposta fu contraria“. (Continua dopo il banner)

Rimane però il problema dei tempi. Gli artigiani chiedono azioni immediate perché la crisi non è di ieri e in più ha bisogno di azioni immediate. E in questo senso le prospettive non sono delle migliori: “purtroppo noi abbiamo a che fare con un sistema di pubblica amministrazione con tempistiche non in linea con le esigenze del mondo delle imprese. Stiamo facendo il possibile per migliorare questo gap e cercheremo di farlo in tutti i modi possibili. L’iter per cambiare le destinazioni d’uso però è un atto formale che va percorso secondo i tempi indicati”. (Dopo il video le dichiarazioni dell’ex sindaco Sergio Cassano)

Meno accomodante è stato invece l’ex sindaco di Valenza, Sergio Cassano, che ha spiegato come dovessero “essere gli operatori stessi a porre mano a queste situazioni. La situazione descritta da Cna si stava verificando già ben prima del mio mandato. Noi abbiamo cercato di creare una linea diretta con il Coinor ma abbiamo trovato resistenze sulla possibilità di far insediare strutture produttive che non fossero strettamente legate al mondo orafo. Questo avrebbe allargato la visione di tutta la zona. Invece ci venne impedito di poter dare il via libera a un supermercato nelle immediate vicinanze del Coinor verso la stazione.”

Tra le contestazioni lo sviluppo di Bulgari dall’altra parte di Valenza ma Cassano su questo ha le idee chiare: “coloro che sono contro Bulgari dovrebbero farsi un’altra domanda e cioè cosa sarebbe Valenza senza Bulgari. Questa è la domanda. Cosa sarebbe Valenza senza Damiani, Recarlo, Pichiotti, Visconti e tutti i grandi brand della gioielleria. Ormai sono questi gli elementi identificativi di quello che è stato perché il mondo si è girato in un modo tremendo e feroce. La mentalità giusta è quella che prevede un adeguamento agli scenari prossimi della produzione, del marketing e dello sviluppo. Non è un caso se a Valenza ci sono aziende floride che vanno molto meglio degli altri anni e se l’export ha sempre grandi numeri”.

L’ex sindaco ha poi difeso la sua politica: “noi abbiamo cercato di elevare l’elemento culturale della città. Abbiamo tentato di portare persone a Valenza. Se poi a capo c’è una amministrazione che non ha imprenditorialità e che non fa nulla per offrire qualcosa allora il segno a lutto è quasi inevitabile“.

Per Cassano però Valenza è ancora viva: “ha potenzialità da far paura. Tutti i brand mondiali vengono a produrre qui. Si chiedano perché Expo Piemonte non è andata avanti. L’interazione tra il potere politico, Regione, Provincia, città, non c’è mai stata. La politica fa danni. Punto“.

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