Autore Redazione
mercoledì
8 Marzo 2017
05:28
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Politica - Alessandria

Fabbio (Forza Italia): “allarghiamo la coalizione a Locci e Barosini”

"Non tentare neppure di farlo sarebbe una pessima prova di arroganza e di inutile presupponenza" ha scritto il coordinatore cittadino di Forza Italia
Fabbio (Forza Italia): “allarghiamo la coalizione a Locci e Barosini”

ALESSANDRIA – Il coordinatore cittadino di Forza Italia Alessandria, Piercarlo Fabbio ha analizzato la situazione del centrodestra, in vista delle elezioni amministrative del capoluogo. Gianfranco Cuttica di Revigliasco sarà il candidato della coalizione, formata appunto da Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia.

Se Forza Italia in Alessandria si accontenta di quello che fin qui ha potuto faticosamente raggiungere in termini di alleanze per le prossime amministrative, fa un grossolano errore di valutazione e soprattutto offre una visione del tutto burocratica del partito e della sua forza d’opinione. Cioè se ha paura ad aprire ad altre formazioni del centro, rischia di condurre l’intera coalizione ad un risultato non positivo. Oggi deve invece sfruttare il panorama favorevole ed essere una calamita, un polo di attrazione verso quelle formazioni che potrebbero andare a scontrarsi con il Sindaco uscente da soli, ma non avrebbero altra speranza che di essere eletti Consiglieri Comunali, per di più di opposizione.

Certificata la prima parte del lavoro, cioè l’alleanza con Lega e FdI; individuato il candidato a sindaco con il frettoloso lodo torinese, ora spetta almeno che si faccia quello che serve in sede locale: aggiornare, allargandola, la coalizione a Locci e Barosini, prima di ogni altro e poi rivolgersi a chi non trova una collocazione d’assieme di cui potrebbe usufruire politicamente.

Il sistema è tale per cui viene favorita la coalizione o anche il singolo partito che riesce a cogliere il risultato migliore, specie in una situazione di forte parcellizzazione ove al tripolarismo oggi presente, potrebbe addirittura aggiungersi un insieme di movimenti o liste che potrebbero trovare convergenza intorno ad un candidato che non eroderebbe solo a sinistra, ma anche nell’elettorato moderato di cui Forza Italia è un baluardo. Ecco perché il partito degli azzurri è più interessato di altri ad allargare la coalizione e deve impegnarsi a farlo non dando per terminata questa fase di potenziamento della coalizione. Non tentare neppure di farlo sarebbe una pessima prova di arroganza e di inutile presupponenza. E di miopia politica portata oltre ogni limite sopportabile.

Non è del resto la prima volta che ciò succede in città. Una situazione del genere si verificò nel 1993 quando si affrontarono il PDS (Ferrari candidato sindaco) contro il Pentapartito (DC, PSI, PSDI e altri) con candidato Faccini. Fuori da questa lotta a due si piazzò la Lega Nord con una poco conosciuta signora a ridotta esperienza politica: Francesca Calvo. Risultato? Il Pentapartito venne sconfitto al primo turno, ma al secondo il suo elettorato appoggiò senza timore la Lega, che impose la Calvo su Ferrari. Qualche riminiscenza dovrebbe aiutare a non rifare gli stessi errori, perché in allora la Lega recitava una parte antisistema che piacque agli alessandrini, ma che ora – è lo stesso Bossi a dichiararlo – non ha più e quindi a fatica riuscirà a cogliere lo stesso elettorato che convinse quasi venticinque anni fa. Secondo turno a parte, ma lì bisogna arrivarci.

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