Autore Redazione
giovedì
4 Maggio 2017
07:45
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Politica - Alessandria

Un nuovo Museo del Cappello Borsalino innovativo e multimediale

Presentato a Palatium Vetus il nuovo progetto di riqualifica del Museo del Cappello Borsalino. Molte le novità. Sarà inaugurato a fine anno.
Un nuovo Museo del Cappello Borsalino innovativo e multimediale

ALESSANDRIA – Aprirà all’insegna della tradizione e dell’innovazione il nuovo Museo del Cappello Borsalino. Mercoledì è stato infatti svelato al pubblico, a Palatium Vetus, il progetto di ristrutturazione e di modernizzazione degli spazi. Una riqualifica che comincerà a breve, in vista della vera e propria inaugurazione del prossimo autunno.

Una nuova casa, quindi, per celebrare il cappello più famoso del mondo, un vero brand internazionale  capace di raccontare la città. I locali del museo avranno anche un Museum Shop, la mostra con le collezioni più famose, un’area relax, una terrazza e nuovissimi spazi innovativi e digitali, che proiettano nel futuro la grande storia del Borsalino. Ci sarà ad esempio un’area multimediale e dove sarà anche possibile crearsi interattivamente il proprio cappello ideale, e farsi un “selfie” per poi condividerlo su Facebook.

L’originale percorso multimediale è stato reso possibile grazie alla Regione Piemonte. Palazzo Lascaris ha infatti stanziato 130 mila euro per la nuova area innovativa del Museo del Cappello. Alla presentazione ufficiale, inoltre, hanno preso parte anche il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, Pierangelo Taverna, l’assessore alla Cultura del Comune di Alessandria, Vittoria Oneto, e altre personalità che hanno reso possibile la realizzazione del progetto. Tra queste, Antonio Testa, amministratore della AT Media, che ideato proprio l’area tecnologica e multimediale, Sasha Camperio, responsabile della comunicazione Borsalino, Roberta Orsi Landini, storica di tessuti e costumi, Gian Luca Bauzano, giornalista esperto di moda per il Corriere della Sera, Daniela Degl’Innocenti, conservatrice e curatrice del Museo del Testo di Prato, Maria Cannella, docente all’università degli Studi di Milano, ed è stato anche letto un testo di Tatiana Baboshina, curator del museo Statale Ermitage di San Pietroburgo.

 

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