Autore Redazione
martedì
9 Maggio 2017
05:00
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Politica - Alessandria

Tribunale: l’ex consorzio agrario per risolvere i problemi di spazio

Per i candidati sindaco che hanno partecipato al confronto con l'Ordine degli Avvocati di Alessandria questa è la soluzione per risolvere "in tempi rapidi" i problemi di spazio nati con l'accorpamento dei Palazzi di Giustizia
Tribunale: l’ex consorzio agrario per risolvere i problemi di spazio

ALESSANDRIA – I locali dell’ex consorzio agrario di Alessandria alle spalle degli uffici giudiziari in Corso Crimea potrebbero essere la soluzione “più rapida” per risolvere i problemi di spazio del Tribunale. La pensano così i candidati sindaco che lunedì pomeriggio hanno partecipato al confrontocon poco scontro” chiesto dall’Ordine degli Avvocati di Alessandria.

Assenti Cesare Miraglia e la new entry Domenico Campana, Gianni Ivaldi, il primo a prendere la parola dopo il Presidente dell’Ordine degli Avvocati Piero Monti, ha puntato sulla “condivisione” per costruire una “risposta adeguata”. Un tavolo, subito dopo le elezioni, per  fissare un “obiettivo comune”, ha spiegato il candidato di Led- Laboratorio di Energie per il Domani, che intanto guarda agli spazi dell’ex consorzio agrario che permetterebbero al Tribunale di “allargarsi senza spostarsi”.

I locali dismessi dietro l’attuale Palazzo di Giustizia sono la risposta anche per Emanuele Locci che sul progetto di Cittadella della Giustizia alla Valfrè “non hai mai creduto ha ammesso senza tanti giri di parole. Rimanere vicino alla stazione, ha aggiunto, sarebbe anche comodo per la mole di avvocati, giudici, personale amministrativo e cittadini che ogni giorno dall’accorpamento dei Palazzi di Giustizia di Acqui, Tortona e della sezione distaccata di Novi deve raggiungere le aule del Tribunale di Alessandria. Certo, bisogna anche realizzare nuove aree di sosta per aumentare i parcheggi ma per Locci sulla partita del Tribunale è fondamentale “non perdere ulteriore tempo” e non commettere errori del passato “spesso dettati dalla litigiosità dei vari territori” per non farsi “scippare” anche il Palazzo di Giustizia di Alessandria in caso di un accorpamento con Asti.

È tornata ad attivarsi in direzione dell’ex consorzio agrario anche Rita Rossa, che il progetto di Cittadella della giustizia alla Valfrè l’aveva iniziato a studiare su impulso dell’allora ministro Severino “quando il mio vice era ancora Oria Trifoglio” ha messo le mani avanti il candidato del centro-sinistra, forse per anticipare eventuali stilettate dell’ex membro della sua Giunta oggi determinata a sfilarle la fascia tricolore. Il progetto “pilota” della Cittadella della giustizia alla Valfrè alla fine è rimasto sul tavolo del Ministero. Anche per un allargamento verso i vicini locali dell’ex consorzio agrario da Roma, però, non possono solo restare a guardare. “Questa mattina abbiamo avuto un incontro con le banche” ma per sbloccare la  partita, ha aggiunto Rita Rossa,  deve giocare il Ministero e soprattuto mettere denaro sul piatto.

Di certo meno complesso del trasloco nell’ex caserma militare, anche il progetto di allargamento verso l’ex consorzio agrario, messo a punto all’epoca dell’amministrazione Scagni, oggi ha le sue “grane” da risolvere. Quei locali rientrano infatti nella complicata vicenda della società in liquidazione Svial, cui all’epoca dell’amministrazione Fabbio vennero ‘ceduti’ beni comunali per ottenere poi denaro liquido dalle banche. Solo un preciso impegno del Ministero ad affittare i locali dell’ex consorzio e sostenere anche i costi di ristrutturazione potrebbe quindi convincere gli istituti di credito e non irrigidire  la Corte dei Conti, che sulle spese di Palazzo Rosso ha sempre il radar ben puntato.

Da architetto” il candidato del Movimento 5 Stelle Michelangelo Serra è arrivato all’incontro dopo aver  valutato con attenzione anche le metrature dei vari edifici. In particolare  quelli della Valfrè che guardano verso la scuola Vochieri “più che sufficienti” anche in caso di eventuali accorpamenti anche con il Palazzo di Giustizia di Asti. La soluzione “più ovvia” e rapida rimane però quella di unire con una passerella le aule di Corso Crimea con il vicino consorzio agrario. L’impegno a trovare “da subito una soluzione” è stato comunque garantito anche dal pentastellato Serra, così come da Gianfranco Cuttica di Revigliasco.

Contento di aver avuto la possibilità di girare tra “i meandri” del Tribunale, “non si mai, in futuro potrebbe servirmi” ha scherzato, il candidato del centro-destra non ha mancato di sottolineare l’inefficienza della riforma della geografia giudiziaria che, messa in moto la razionalizzazione dei Tribunali, non ha tenuto conto dell’esigenza di avere adeguati spazi per accogliere tutti. A tutti piacerebbe una Cittadella della giustizia alla Valfrè, ha ammesso Cuttica, ma il tempo è tiranno e continuare a restare fermi rischia di far perdere ad Alessandria anche quello che ha oggi.

Punta sulla passerella per unire le aule dell’attuale Tribunale alle stanze oggi vuote dell’ex consorzio agrario anche Oria Trifoglio.La Valfrè, del resto, era impraticabile per una questione di costi” ha affondato la candidata del Quarto Polo. Un ricordo del progetto “che fu” che ha generato scintille perché, ha puntualizzato Rita Rossa, “il Ministero avrebbe dovuto sostenere i costi per lo spostamento del Tribunale e il resto sarebbe stato in capo ai privati”. Ritornati al presente  con la promessa di Oria Trifoglio di “andare a rivedere il progetto”, la candidata del Quarto Polo ha rimarcato la necessità di scegliere una strada “percorribile da subito” che comunque non può prescindere da “una piena collaborazione” del Ministero di Giustizia per l’aspetto economico.

Tutti apparentemente concordi sulla passerella verso l’ex consorzio agrario, i candidati sindaco dovranno comunque aspettare almeno l’estate per dare una risposta concreta all’Ordine degli Avvocati. Non solo per sapere chi tra loro, assenti inclusi, vestirà la fascia di primo cittadino per i prossimi 5 anni, ma anche per porre al Ministero il problema delle conseguenze logistiche dell’accorpamento dei Tribunali. “A luglio” secondo l’ex Ministro Renato Balduzzi intervenuto al confronto, se ci sarà una volontà politica “unanime” e “le carte a posto” ci saranno le condizioni per scommettere sull’allargamento verso l’ex consorzio agrario. E il progetto della Cittadella della giustizia alla Valfrè? “Troppi i problemi” e il consiglio a tutti i candidati è a “non attardarsi” anche perché la pazienza di chi da settembre 2013 è stipato in aule non più in grado di rispondere all’esigenze di un bacino diventato di 377.000 abitanti è ormai agli sgoccioli.

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