Autore Redazione
venerdì
23 Giugno 2017
05:01
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Politica

3M: “Stop della produzione a Predosa”. A rischio 43 lavoratori

La multinazionale ha deciso di uscire dal business della marchiatura dei cavi e dei prodotti elettrici. La produzione andrà avanti fino a novembre. I sindacati hanno proclamato due giorni di sciopero e chiesto un incontro in Prefettura.
3M: “Stop della produzione a Predosa”. A rischio 43 lavoratori

PREDOSA – Una doccia gelata per i 43 dipendenti della azienda 3M di Predosa. Giovedì la direzione ha comunicato ai sindacati la decisione della multinazionale di chiudere lo stabilimento di Predosa. 

“Nonostante tutti gli sforzi di 3M” ha sottolineato la stessa azienda in un comunicato stampa “il business Sistemi per l’Identificazione dei Cavi Elettrici è rimasto confinato a livello locale senza raggiungere la necessaria rilevanza internazionale.”

La produzione dello stabilimento ex Graphoplast si fermerà a novembre mentre il servizio ai clienti proseguirà sino alla fine dell’anno.

Filctem CGIL Femca CISL Uiltec UIL e alla RSU di stabilimento hanno immediatamente annunciato due giorni di sciopero per giovedì e venerdì.  Le parti sociali hanno chiesto un immediato confronto con la azienda in Prefettura. “È necessario mettere a disposizione tutti gli strumenti disponibili, al fine di ridurre il più possibile l’impatto sociale che deriverebbe da un eventuale chiusura.”

Due i punti all’ordine del giorno: i sindacati chiederanno alla controparte di verificare con altre imprese l’ipotesi di una acquisizione, valutando la realtà del territorio. In caso contrario Cgil, Cisl e Uil metteranno in campo tutti gli strumenti possibili per ridurre l’impatto sociale di questa crisi. “Chiederemo assunzioni di personale all’interno del gruppo, la ricollocazione sul territorio o incentivi verso quei dipendenti che vorranno fare scelte diverse” ha sottolineato Roberto Marengo, della Femca Cisl.

Il management dell’azienda si è detto “determinato ad affrontare la situazione confrontandosi con le organizzazioni sindacali al fine di contenere al massimo l’impatto sociale.”

“Il territorio è già in sofferenza” ha aggiunto Roberto Marengo “e questo aggrava ulteriormente la situazione. Senza contare il fatto che questa azienda negli anni non ha mai dato segnali negativi, non ha mai utilizzato ammortizzatori sociali e non ci sono state chiusure di reparti. Diventa più difficile farsi una ragione. Riteniamo che quel sito abbia comunque delle potenzialità.”

Lo sciopero dei lavoratori terminerà nella giornata di questo venerdì. “Si tratta di un segnale di protesta rispetto alla scelta fatta ma dalla prossima settimana lavoreremo sulle soluzioni.”

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