Autore Redazione
martedì
6 Dicembre 2016
00:47
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Calcio - Novi Ligure

Portiere e bomber per un giorno: il pomeriggio da favola di Gabriele Torre

L'estremo difensore dell'Arquatese ha segnato su rigore il gol vittoria nel match di Promozione contro il San Giacomo Chieri.
Portiere e bomber per un giorno: il pomeriggio da favola di Gabriele Torre

ARQUATA SCRIVIA – Il direttore sportivo dell’Arquatese Luca Sacco lo chiama “portiere fantasista”, per la precisione dei suoi rinvii. Domenica scorsa, però, Gabriele Torre ha fatto molto di più: suo, infatti, il rigore trasformato che ha permesso alla squadra di mister Vennarucci di battere 1-0 il San Giacomo Chieri, nel campionato Promozione. E’ stato proprio il tecnico a scegliere l’insolito rigorista: nella stessa gara, infatti, il suo compagno di squadra Giordano si era già fatto parare un tiro dagli 11 metri e sarebbe stato un peccato gettare al vento una seconda occasione. Dal dischetto Gabriele Torre non ha sbagliato: il portiere avversario ha indovinato la parte giusta dove buttarsi ma Torre ha angolato perfettamente la sua conclusione e la palla è andata in rete.E’ in assoluto il mio primo gol in gare ufficiali, non mi era mai capitato prima” ha raccontato a Radio Gold l’estremo difensore dell’Arquatese “lo dedico ai miei compagni, al mister e ai dirigenti. Tutta la squadra era d’accordo con la scelta del mister di farmi battere il rigore. Sono molto contento della vittoria. Per me è stata una emozione nuova.” Da quattro anni ad Arquata dopo l’esperienza alla Vignolese, alla Novese e al Villalvernia, il 25enne è diventato uno dei senatori del gruppo e in allenamento prova spesso anche i calci di punizione, con ottimi risultati. “Mi è sempre piaciuto giocare con i piedi” ha continuato Torre “a volte quando arriva la palla dalle mie parti scarto l’attaccante avversario, prendendomi qualche rischio. E poi un portiere che calcia un rigore ha due vantaggi: innanzitutto è meno stanco dei suoi compagni di squadra e quindi è più lucido, e poi arriva sul dischetto con molta meno pressione. Il ruolo di numero 1 impone tranquillità e freddezza.”

Rotto il ghiaccio col primo gol, a Gabriele non dispiacerebbe esultare ancora: “qualche volta ho provato ad andare a saltare su calcio d’angolo negli ultimi minuti di gioco. Quando giocavo alla Vignolese, però, stavamo perdendo 2-1 e la squadra avversaria ripartì segnando la terza rete a porta sguarnita. Chissà cosa succederà in futuro, magari ci riproverò su calcio di punizione!”

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