Autore Redazione
lunedì
5 Giugno 2017
19:07
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Alessandria Calcio - Calcio - Alessandria

Di Masi: “Non meritavamo di uscire. Ora non ci sono favorite”

Il presidente dell'Alessandria si racconta a cuore aperto dopo le mille emozioni della vittoria ai rigori sul Lecce: "Una splendida giornata di sport, ma non abbiamo fatto ancora nulla"
Di Masi: “Non meritavamo di uscire. Ora non ci sono favorite”

ALESSANDRIA – Ha già rivisto più volte i rigori finali, per gustare ancora meglio il sapore della vittoria dopo le grandi emozioni di una sfida lunga più di 120 minuti. Ai microfoni di Radio Gold il presidente dell’Alessandria Luca Di Masi ha commentato l’epico successo dei grigi contro il Lecce, deciso dai tiri dagli undici metri al termine di una gara palpitante e sofferta, ma alla fine sono stati i mandrogni a staccare il pass per la Final Four di Firenze.

“È stata una giornata di sport meravigliosa” ha dichiarato Di Masi “Siamo consapevoli di aver fatto qualcosa di grande. E abbiamo “chiuso” il vecchio Mocca nel modo migliore possibile. Provo ancora un misto di emozioni, oltre alla gioia è rimasta qualche scoria dalla fine del campionato ma, ripensando a domenica, possiamo sorridere e emozionarci, anche se non abbiamo ancora fatto nulla.”

  • Quanto ha influito l’apporto dei tifosi?

Sono stati fondamentali e so che lo saranno ancora. Non voglio fare appelli particolari ma è chiaro che sarà importante essere in tanti a Firenze. Ma voglio fare i complimenti anche ai tifosi del Lecce per la sportività che hanno dimostrato. Sono stati encomiabili.”

  • Come ha vissuto i minuti dei calci di rigore?

“Quest’anno non ci siamo fatti veramente mancare nulla. Ci ha aiutato un po’ il fatto che il Lecce avesse sbagliato il primo tiro. I nostri hanno tirato con maggior leggerezza. Certo, quando Sestu ha sbagliato il quinto rigore…Ma fortunatamente il destino ci ha dato quello che meritavamo per quanto fatto durante la stagione. Uscire così sarebbe stato un peccato, nessuno di noi, società e tifosi, se lo sarebbe meritato. Sarebbe stato un finale troppo brutto. Per quello che si è visto in campo sia noi che il Lecce avremmo meritato. Noi abbiamo giocato meglio nella gara d’andata e loro domenica hanno creato tanto. È stata una partita di scacchi, molto complicata dal punto di vista mentale. Il Lecce è una grande squadra e questa formula dei playoff andrà corretta. Così è un massacro, non lo abbiamo detto prima della partita ma ora è bene sottolinearlo. Era una gara che avrebbe meritato il palcoscenico dello stadio Franchi.”

  • Quali sono le sue sensazioni in vista della semifinale con la Reggiana?

“Alcune squadre favorite sono uscite. Ora tutto si livellerà, l’aspetto mentale sarà decisivo. Difficile dire che una delle quattro è favorita. Noi abbiamo ancora più fiducia di prima e dal punto di vista fisico per fortuna ci sono dieci giorni di pausa per recuperare da qualche acciacco. Mezavilla, ad esempio, aveva i crampi già all’80^. È stato eroico.”

  • Quanto sono stati importanti gli arrivi di Sensibile e Pillon per dare nuova linfa alla squadra?

Il direttore Sensibile sta facendo un grande lavoro quotidiano di dialogo con la squadra. Ha dato un grande apporto, la squadra lo ha percepito, e anche io. Si poteva sceglierlo prima? L’importante è averlo fatto. Mister Pillon sta dando qualcosa in più sul piano del gioco alla squadra. E soprattutto ha lavorato molto bene dal punto di vista mentale sui ragazzi. Domenica ha gestito molto bene i momenti in cui in tanti magari avevano qualche problema fisico. Anche lui si è tolto un gran peso di dosso anche se, rispetto a noi, non arrivava da un percorso così pesante come è stato per noi tutto il girone di ritorno.”

  • E Vannucchi? La prestazione di domenica fa voltare pagina dopo tutto quello che è successo?

“Vannucchi si è ripreso tutto in una partita. In quelle settimane era stato etichettato come quello che non è. Sappiamo che è un giocatore forte, domenica ci ha tenuto in vita più volte. Ha fatto una prova egregia, una prestazione strepitosa. Non dimentichiamo che un ragazzo di 22 anni può avere momenti di flessione ma poi va sempre aiutato e mai abbattuto: rappresenta un valore assoluto della società.”

  • In tribuna c’era anche Urbano Cairo. Cosa vi siete detti?

“Sono contento che sia venuto a vederci, anche insieme ai figli che si sono appassionati e hanno tifato e applaudito come noi. Mi ha detto che, con lui in tribuna, l’Alessandria non aveva mai perso e quindi lo inviterò anche a Firenze! Ogni tanto ci sentiamo. Alla fine campionato mi ha incoraggiato, viste le sue origini è affezionato ai grigi, ci scambiamo idee e opinioni su giocatori. E domenica si è emozionato per la giornata, per la cornice di pubblico, per una partita di un’altra categoria.”

  • A chi dedica questa vittoria?

A mia moglie Elena, in questi ultimi mesi non è stato facile starmi vicino. Sono stati momenti difficili, il mio morale è cambiato repentinamente. Anche domenica era felice per me. Stiamo vivendo una stagione pazzesca, un misto di emozioni positive e negative e non è stato facile trovare un punto di equilibrio.”

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