Autore Redazione
mercoledì
22 Febbraio 2017
13:00
Condividi
Altri Sport - Alessandria

Mandia tra presente e futuro: oggetto di tesi di laurea e aspirante talent scout azzurro di nuovi campioni

Il plurimedagliato kendoka dell’Accademia Kodokan si prepara a quelli che potrebbero essere i suoi ultimi campionati europei e mondiali: “dopo il 2018 mi piacerebbe diventare direttore tecnico dell’Italia”
Mandia tra presente e futuro: oggetto di tesi di laurea e aspirante talent scout azzurro di nuovi campioni

ALESSANDRIA – Ha rappresentato e rappresenta al meglio l’Accademia Kodokan di Alessandria in Italia e in tutto il mondo ma, dopo aver vinto medaglie e coppe, il kendoka Fabrizio Mandia mai avrebbe immaginato di diventare anche oggetto di tesi di laurea. Un mese fa, invece, un giovane biellese, laureando in Scienze Motorie a Torino, si è presentato alla palestra di via Plana per assistere dal vivo a una lezione del maestro Nando Magarotto.

Ho scelto di dedicare il mio elaborato finale al kendo e in particolare all’Accademia Kodokan” ha raccontato a Radio Gold Elia Motto “sono appassionato di cultura orientale. E poi volevo scegliere un atleta d’elite, di livello internazionale. E’ stata un’esperienza bellissima, tutti si sono mostrati cordiali e disponibili, mi hanno fatto subito sentire parte del gruppo. Un’altra cosa che mi ha colpito è stata il “kiai”, l’urlo che viene emesso a ogni colpo, l’espressione dello spirito.”

Martedì Elia ha presentato la sua tesi ed è diventato dottore:ho preso quasi il punteggio massimo, quattro punti su cinque, sono molto soddisfatto.

Una copia della tesi, ovviamente, resterà nella bacheca della Accademia Kodokan: “farà parte della memoria storica della palestra” ha raccontato orgoglioso Fabrizio Mandia “quando mi ha contattato, Elia già conosceva molte cose sul mio conto e quando ha assistito alla nostra lezione, è stato un bel momento. L’abbiamo accolto come un amico di vecchia data. Ci ha fatto molto piacere, è la dimostrazione che in Piemonte, e anche in Italia non ci sono poi così tante società che possono vantare i risultati dell’Accademia Kodokan.”

Una soddisfazione inaspettata per il campione mandrogno, atteso da un 2017 ricco di appuntamenti: a marzo sono previsti i campionati italiani a Varese, mentre ad aprile Mandia tornerà a Budapest per disputare i campionati europei, nello stello luogo dove, nel 2004, vinse il suo primo a livello continentale. Un deja-vu che chiude idealmente un lunghissimo cerchio pieno di successi e soddisfazioni: la ciliegina sulla torta, poi, sarà il mondiale di Seoul, nel 2018, un appuntamento che per Fabrizio Mandia potrebbe rappresentare la conclusione ideale di una carriera agonistica da brividi.

Da grande campione qual è, poi, Fabrizio già guarda avanti ed è pronto a dedicarsi anima e corpo a chi magari ha cominciato ad impugnare uno shinai ispirato dalle sue vittorie. “Dopo i mondiali mi metterò a disposizione della Nazionale Italiana” ha sottolineato Mandia ai microfoni di Radio Gold “mi piacerebbe molto ricoprire la carica di direttore tecnico. Se hanno bisogno di me io ci sono. E’ dal 2001 che sono in Nazionale, i risultati sono arrivati ed è arrivato il momento di aiutare il movimento italiano a supportare nuovi talenti, come il nostro Alberto Sozzi. Non si può pensare di fare l’atleta per sempre. Sarebbe un bel segnale per tutto il movimento. La mia è una decisione ponderata: spesso alle gare internazionali vedo i miei avversari di 10 o 15 anni fa che ora fanno parte degli staff delle proprie nazionali. Il kendo è un percorso di vita: nasci, cresci e poi vai avanti.”

Condividi