Autore Redazione
lunedì
13 Marzo 2017
08:29
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Eventi - Alessandria

Con “Open” di Mattia Fabris inizia SET, il Festival Sport&Teatro alla Sala Ferrero

Dalla straordinaria biografia di Andre Agassi uno spettacolo che racconta un percorso di vita
Con “Open” di Mattia Fabris inizia SET, il Festival Sport&Teatro alla Sala Ferrero

ALESSANDRIA – “Il teatro ha bisogno di storie grandi. I classici greci, Shakespeare sono storie grandi e paradigmatiche che contengono le nostre più piccole. Ci sono storie che hanno questa portata epica, riescono a fornirci degli specchi che aiutano a leggere in noi stessi”.

Così Mattia Fabris parla di “Open”, biografia di Andre Agassi, dettata al Premio Pulitzer J.R. Moehringer, una grande storia che lo ha stregato e da cui ha tratto lo spettacolo omonimo che lo vede protagonista, martedì 14 marzo alle 21,  alla sala Ferrero del Teatro Comunale.  Lo accompagna,  con la chitarra elettrica, Massimo Setti che ha composto delle partiture originali che partecipano alla drammaturgia e la sottolineano. Fabris non si è mai interessato di tennis e ha iniziato la lettura di “Open” per caso, per esserne immediatamente conquistato fin dal primo capitolo.

“Gioco a tennis per vivere, anche se odio il tennis, lo odio di una passione oscura e segreta, l’ho sempre odiato” Andre Agassi

Un punto in comune che abbiamo io e Agassi è che odiamo entrambi il tennis. Il libro spiega molto bene la ragione di questo odio: il padre che lo aveva costretto a nutrirsi di tennis da quando aveva 3 anni, addirittura quando era nella culla vi aveva appeso tre palline e gli diceva di colpirle con una racchetta da ping pong che gli aveva fissato al polso con nastro adesivo”, spiega Fabris, “…nel corso della sua vita Agassi tenta disperatamente di diventare se stesso. Il conflitto tra essere e dover essere, che tutti sperimentiamo nella vita, in lui diventa manicheo, perché è il migliore al mondo a essere qualcosa che non vuole essere”.

In questo senso quella di Agassi è una storia universale, in quanto percorso attraverso la sofferenza e l’accettazione di sé. “C’è poi il tema della perfezione come ossessione dalla quale ci si deve liberare per poter crescere e migliorare. E’ molto attuale nel nostro mondo dove bisogna eccellere per emergere, dove non c’è più spazio per la dimensione più umana del limite”.  SI parla delle aspettative degli altri, della fatica per non deluderle e soprattutto della sofferenza del mentire circa il proprio stato d’animo . “In un pezzo del libro molto bello, che non metto nello spettacolo, Agassi viene invitato ad un talk show con un conduttore molto famoso e dice: -ho fatto quello che sempre faccio, cioè mentire, ma quella volta mi ha fatto un po’ più male-”. La storia del campione è molto particolare: è diventato numero uno al mondo, poi ha avuto una crisi ed è sceso a giocare in tornei di livello più basso per ritornare poi  ai vertici a vincere premi prestigiosissimi. “Nel reading ho cercato di restituire una fotografia non della storia dell’uomo, ma della sua vita interiore, dell’aspetto psico-emotivo. Ho poi cercato di far emergere temi che mi stanno a cuore come l’identità, la formazione della proprio libertà. Quando alla fine il protagonista capisce che si può sbagliare, allora comincia a vincere tutto”.

Open è il primo appuntamento di SET, il Festival Sport&Teatro che propone 5 spettacoli a tema sportivo dal 14 al 18 marzo, con l’intento di avvicinare al teatro un pubblico interessato ad argomenti alternativi, come appunto le tematiche sportive.

Ingresso € 5 – Info e Prenotazioni 331 4019616

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