Autore Redazione
domenica
19 Marzo 2017
05:10
Condividi
Eventi - Alessandria

La rassegna sulla Nouvelle Vague prosegue con “I 400 colpi”

Al teatro Comunale secondo appuntamento della rassegna organizzata dal circolo del cinema Ferrero con un classico di Truffaut.
La rassegna sulla Nouvelle Vague prosegue con “I 400 colpi”

ALESSANDRIA – Seconda tappa ad Alessandria del ciclo dedicato alla Novelle Vague. L’evento, organizzato dal circolo Adelio Ferrero propone, domenica alle 21,15 in sala Zandrino al Teatro Comunale, ‘I 400 colpi’ di Francois Truffaut.

I quattrocento colpi è un film del 1959 diretto da François Truffaut, al suo primo lungometraggio. È il primo di una serie con protagonista Antoine Doinel, alter ego del regista, interpretato da Jean-Pierre Léaud, ripreso in diverse fasi della vita, dall’adolescenza alla maturità.
I fatti si svolgono a Parigi alla fine degli anni cinquanta. Antoine Doinel è un ragazzino di dodici anni. I genitori non ne capiscono il bisogno affettivo e le inquietudini proprie dell’adolescenza. La madre è una donna non attenta al figlio, molto spesso lo tratta male. Il padre è un uomo abbastanza bonario ma superficiale e interessato solo alle gare di rally. La famiglia vive in un piccolo appartamento, dove Antoine non possiede una propria camera da letto: dorme infatti nell’ingresso, vicino alla porta di casa, in un sacco a pelo perché la madre non ha avuto ancora tempo di comprargli le lenzuola. A scuola Antoine manifesta la sua irrequietezza. Per questa ragione, lo scarso rendimento e gli scherzi, diventa, in diverse occasioni, il capro espiatorio di marachelle di altri. Antoine, anche se non consapevole, tenta di attirare l’attenzione degli adulti. Il solo conforto alla sua solitudine è la lettura e l’amicizia con il suo compagno di scuola Renè. È con lui che marina la scuola per andare al cinema, nei parchi parigini e al Luna Park. Il comportamento di Antoine peggiora dopo avere visto la madre baciare un uomo per strada. Si inventa, per giustificare l’ennesima assenza a scuola, la morte della madre. Umiliato davanti a tutti dopo che la menzogna viene scoperta fugge di casa. Si rifugia nella stamperia dello zio di René, vagando poi di notte per le strade di Parigi. Rientrato a scuola viene perdonato dalla madre che gli promette un regalo se saprà migliorare i suoi voti. Antoine, che ama leggere, svolge così un tema in cui riscrive una pagina letta dal romanzo La ricerca dell’assoluto di Balzac nella quale è descritta la morte del nonno. Il professore l’accusa di avere copiato e lo punisce. Deluso e disperato Antoine fugge e va a vivere in casa di René. Escogita di rubare una macchina per scrivere nell’ufficio del padre, per pagare, per sé e per l’amico, una gita al mare che non ha mai visto.
Una volta realizzato il furto i due ragazzi cercano, senza successo, di venderla a un ricettatore. Antoine viene scoperto dal custode nell’atto di restituirla. Il padre lo denuncia e il ragazzo passa, così, una notte in cella con un delinquente e alcune prostitute. La madre, per liberarsene, acconsente con durezza, “per dargli una lezione”, a che venga rinchiuso in un riformatorio lontano da Parigi, possibilmente vicino al mare. La disciplina è molto rigida, tanto che Antoine viene punito fisicamente con un sonoro ceffone per aver consumato anzitempo il suo pane. Viene poi interrogato da una psichiatra che lo interroga sulla sua vita intima e sui difficili rapporti con i genitori, cui Antoine risponde con sconcertante franchezza.
René va a trovarlo ma, per le regole dell’istituto, non può parlargli. La madre gli comunica in modo brusco la decisione di abbandonarlo a se stesso e che il padre non avrebbe più voluto incontrarlo. Durante una partita di pallone Antoine approfitta della disattenzione dei sorveglianti e fugge, facendo una lunga corsa sino al mare, proprio quel mare che non aveva mai visto prima. Si spinge sino alla battigia e si volta, dopo essere entrato con le scarpe nell’acqua. La scena finale vede un fermo immagine, in cui viene inquadrato lo sguardo del giovane Antoine verso lo spettatore. Uno sguardo di dolore, ma privo di retorica, con il suono delle onde del mare che si apre davanti al ragazzo, come l’età adulta.
Ingresso gratuito per i possessori della tessera dell’associazione, che costa 12 euro (6 euro per gli studenti) e permette l’accesso con lo sconto a tutti i film dell’Alessandrino e del Kristalli.
Condividi