Autore Redazione
giovedì
23 Marzo 2017
08:00
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Eventi - Piemonte

Al Teatro Alfieri di Asti “Tre sorelle” di Cechov

Emiliano Bronzino, dopo il fortunato Zio Vanja, ritorna al repertorio cechoviano
Al Teatro Alfieri di Asti “Tre sorelle” di Cechov

ASTI – Prosegue la stagione di prosa del Teatro Alfieri di Asti: giovedì 23 marzo alle 21 è in programma “Tre Sorelle” di Anton Cechov con la regia di Emiliano Bronzino e la produzione della Fondazione Teatro Piemonte Europa.

“In Tre Sorelle ho la netta impressione che i personaggi non esistano, che la storia raccontata alluda a qualcosa d’altro. Basta pensare ai continui rimandi, anticipazioni e strani giochi allusivi che Cechov semina in tutto il testo. Alla strana sensazione di un’inevitabilità che alla fine lascia attoniti. Al fatto che nessuno dei momenti salienti della trama avvenga in scena, ma sempre fuori scena, in un luogo e in un tempo indefinibile. E soprattutto al fatto stranissimo che l’azione scenica abbia continuamente degli spostamenti dal piano reale a un piano non gestibile su soluzioni naturalistiche. Resta alla fine un interrogativo grosso sul significato della vita, e su quello bisogna lavorare, lavorare…”  Emiliano Bronzino

Emiliano Bronzino, regista teatrale riconosciuto a livello nazionale e internazionale, dal 2011 porta avanti un percorso artistico con la Fondazione Teatro Piemonte Europa , dove assieme al direttore Beppe Navello ha formato una compagnia che lavora in maniera continuativa da diverse stagioni e ha firmato spettacoli come Zio Vanja, Woyzeck e Tre Sorelle, tutti riconosciuti da critica e pubblico, partecipando anche al progetto I Tre Moschettieri di cui firma la regia dell’ultima puntata. Con “Tre sorelle” ritorna al repertorio cechoviano dopo il fortunato Zio Vanja prodotto da TPE per la stagione 12/13 e presentato, tra gli altri, al Piccolo Teatro di Milano. Nel testo il vero cuore pulsante della scrittura sta in quelle cose non dette, lasciate intravedere, che sono la vera anima dei personaggi e che, a distanza di più di un secolo, fanno di Cechov un autore con una profondità di scrittura, una possibilità interpretativa e un sentire scenico vicino al nostro tempo. Eppure Tre Sorelle è anche un testo dai molteplici livelli interpretativi “simbolici” il cui tema centrale è il tempo. L’atteggiamento contraddittorio con cui le tre protagoniste vivono lo scorrere dei giorni ci viene presentato fin dalla prima battuta del testo: il tempo in cui vivono i personaggi è uscito dai suoi binari e invece di proseguire in maniera lineare pare bloccato in un circolo chiuso, in un eterno ripetersi della stessa situazione. Un blocco dove il futuro è qualcosa che si può sognare, a volte immaginare, ma che sembra sempre rimanere lontano e che non si può mai raggiungere. L’unica via di fuga sembrerebbe Mosca, un luogo del ricordo, cristallizzato, e verso cui tutte e tre le protagoniste vorrebbero poter scappare, ma di cui a malapena si ha memoria e che vive totalmente relegato nel passato. Come se il futuro sognato dalle tre non fosse altro che un passato di cui non si ricorda quasi più nulla, in cui la chiave della felicità sembra a portata di mano, ma allo stesso tempo chiaramente impossibile da raggiungere.

In scena Alberto Onofrietti, Marcella Favilla, Fiorenza Pieri, Maria Alberta Navello, Maria Laura Palmeri, Stefano Moretti, Massimo Reale, Riccardo Ripani, Alessandro Meringolo, Graziano Piazza, Vincenzo Paterna, Riccardo De Leo e Gisella Bein. Le scene sono curate da Francesco Fassone.

Biglietti: 20 euro (15 euro loggione). Per informazioni e prenotazioni: 0141.399057 – 399040 dal martedì al venerdì dalle 10 alle 17.

 

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