Autore Redazione
mercoledì
27 Settembre 2017
05:28
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Cronaca

3M: il futuro è un’incognita. Picchetto e sciopero dei dipendenti

Martedì il presidio davanti all'azienda di Predosa. Dopo l'annuncio di chiusura del sito ancora non si conosce il nome del futuro acquirente. Nel frattempo a inizio settembre è stata avviata la procedura di mobilità.
3M: il futuro è un’incognita. Picchetto e sciopero dei dipendenti

PREDOSA – Presidio e sciopero di un’ora in ogni turno nei prossimi sette giorni per i 42 lavoratori della azienda 3M di Predosa. Martedì pomeriggio i dipendenti hanno dato vita a un picchetto di protesta davanti ai cancelli e da oggi cominceranno a incrociare le braccia. A giugno era stata annunciata la chiusura dello stabilimento e, nell’ultimo confronto con le parti sociali di lunedì, l’azienda ha rifiutato le proposte dei sindacati volte alla tutela dei dipendenti, dopo l’avvio delle procedure di mobilità.

L’azienda, hanno rimarcato Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil, ha invitato gli addetti alla produzione ad accettare entro metà novembre l’assunzione da parte del nuovo acquirente del sito. Ad oggi però, del successore della 3M non si conoscono né il nome né le intenzioni. Entro il 15 dicembre, invece, toccherà a tutti gli altri lavoratori decidere del proprio futuro.

Nell’ultimo incontro di lunedì in Confindustria non abbiamo avuto alcuna notizia su chi sarebbe disposto a rilevare il sito” hanno sottolineato le parti sociali “non conosciamo le tempistiche, cosa accadrà in futuro.”

Nel frattempo serve un piano sociale. L’azienda, hanno sottolineato i sindacati, ha respinto la richiesta di un rimborso economico per chi decidesse di lavorare per la nuova azienda facendo il pendolare. Respinta anche l’ipotesi del telelavoro mentre Cgil, Cisl e Uil hanno ritenuto insufficiente l’incentivo economico per chi accetta di trasferirsi, così come l’incentivo all’esodo. Insomma, ad oggi i lavoratori sarebbero costretti a prendere una decisione definitiva sul loro futuro in tempi rapidi e con molte incognite ancora non risolte.

Giovedì prossimo è stato fissato un nuovo confronto tra le parti: fino ad allora lo stato di agitazione resterà ma le parti sociali, Roberto Marengo della Femca Cisl, Marco Sali della Filctem Cgil e Elio Bricola della Uiltec Uil, auspicano che la situazione possa sbloccarsi. In caso contrario saranno valutate altre iniziative di lotta. Nel frattempo è stata coinvolta anche la politica: martedì il sindaco di Predosa Giancarlo Rapetti ha ascoltato le ragioni dei lavoratori: l’intenzione è coinvolgere anche i parlamentari del territorio.

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