Autore Redazione
venerdì
29 Settembre 2017
05:00
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Cronaca - Alessandria

Il grazie di Roberta a chi le ha “restituito la vita”

Roberta Rosso, paziente dell'Ospedale di Alessandria, ha scritto una lettera per ringraziare i medici e gli infermieri che l'hanno seguita nella sua battaglia contro un raro tumore.
Il grazie di Roberta a chi le ha “restituito la vita”

ALESSANDRIA – “Prima di scrivere queste righe mi sono chiesta: come fai a ringraziare chi ti ha restituito la vita? Non ci sono beni materiali che valgano tanto ed ho pensato che solo l’esplicitazione dei sentimenti più sinceri possa restituire qualcosa a chi fa della professione medica una missione”.

Inizia così la lettera scritta da Roberta Rosso, paziente dell’Ospedale di Alessandria per ringraziare i medici e gli infermieri che l’hanno seguita nella sua battaglia contro un raro tumore.

La mia vicenda è iniziata a maggio 2015 a Palermo, intervento, settimane di ansia poi la scoperta della malattia. Diagnosi fatta a Palermo e confermata in seconda battuta anche a Treviso dal Dott. Dei Tos, referente per queste patologie.

In Europa il centro di riferimento è l’IRCSS Istituto Nazionale Tumori di Milano..l’esperto è il Dott. Paolo Casali cui mi indirizzano numerosi oncologi. Primo viaggio a Milano: con estrema professionalità e gentilezza il Dott. Casali e la Dott.ssa Libertini mi confermano che, per fortuna, il chirurgo a Cefalù, si è fermato senza fare danni irreparabili..l’intervento chirurgico non è mai consigliabile se non per gravi complicazioni.

A breve, per il lavoro di mio marito, lasceremo Palermo e potremmo trasferirci forse a Grosseto, forse ad Alessandria..chiediamo al Dott. Casali se nelle due città sono presenti referenti della rete nazionale tumori rari che conoscano questa rarissima patologia..il volto del Dottore si illumina…all’ospedale di Alessandria c’è la Dott.ssa Federica Grosso, un punto di riferimento per esperienza, e professionalità che ha lavorato a lungo nell’equipe Tumori Rari dell’Istituto Nazionale Tumori, proprio con il Dott. Casali che, testualmente, mi dice “stia tranquilla…non poteva trovare nessuno migliore di Federica Grosso”.

Il 10 settembre 2015 arriviamo ad Alessandria. Primo contatto con la Dott.ssa Grosso, responsabile dell’UFIM: scopro una professionista in possesso di rarissima competenza accompagnata da umanità e sensibilità. Conosce a fondo la mia patologia, mi rassicura e pianifichiamo la terapia.

Ma purtroppo arriva la complicazione il 27 settembre, contatto la Dott.ssa Grosso che si trova a Vienna, deve parlare ad un congresso, ma, non perde tempo..mi manda subito in ospedale..trovo il Dott. Pierluigi Piovano che si rende immediatamente conto della gravità, ricovero immediato….TAC urgente…il Dott. Franco Musante, primario di Radiologia dell’Ospedale ed il Dott. Piovano individuano il quadro clinico, avvisata la Dott.ssa Grosso che si trova insieme al Dott. Casali ed al Dott. Alessandro Gronchi, chirurgo che opera nell’equipe Tumori Rari dell’IRCSS…non hanno dubbi.

Il Dott. Piovano organizza il trasporto a Milano. Il Dott. Gronchi e la sua equipe riescono nel miracolo..Nei 15 gg di ricovero post intervento vengo seguita costantemente dalla Dott.ssa Grosso la sua vicinanza e umanità mi ha dato la forza di andare avanti..ci conosciamo da neanche 20 gg ma mi sento come si mi conoscesse da sempre..ho scoperto dopo che è il suo modo di vivere la professione medica…in maniera totalizzante ed umana…mettendo al centro il paziente e non il proprio ego (pur avendo capacità, competenza ed esperienza ben superiore a quella di numerosi colleghi autoreferenziali!).

Rimessami dall’intervento inizia il mio durissimo percorso di terapia…ogni settimana esami del sangue, visita con la Dott.ssa Grosso, terapia con le infermiere del Day Hospital…ogni tre mesi la Tac, ogni referto accompagnato dal sorriso del Dott. Musante è stato un passettino in avanti e se guardo indietro vedo che se sono riuscita ad uscirne lo devo solo ai miei angeli terreni, tutti quelli che ho citato. Federica Grosso mi ha seguito in ogni momento, mi ha aiutato tanto sia nell’affrontare clinicamente la malattia, grazie alla sua grande professionalità e competenza (indiscussa a livello internazionale ma talvolta svilita a livello locale – “nemo propheta in patria” dicono i Vangeli – a fronte dell’invidia e incomprensione di alcuni che, per interesse o semplice ignoranza, spesso costringono persone di valore a cercare il successo lontano) ed alla sua umanità e sensibilità che le hanno consentito di supportarmi sotto il profilo psicologico: è stata sempre presente, giorno e notte, il mio punto di riferimento, soprattutto nei momenti più duri. Per tutto questo lungo percorso mi ha sempre spiegato tutto, fin nei minimi particolari, mettendomi al corrente delle mie condizioni con garbo e gentilezza, con pazienza e semplicità, incoraggiandomi sempre e motivandomi quando la testa mi diceva di lasciarmi andare. In quasi due anni di forzata vita ospedaliera ho avuto modo di constatare personalmente che questa dedizione, umanità e vicinanza al paziente, la Dott.ssa Grosso e il Dott. Piovano non le riservano solo ad alcuni pazienti ma ne hanno fatto il loro modo di vivere la professione medica nei confronti di tutti. Solo la vicinanza di medici così mi ha dato la forza di andare avanti.

Un ringraziamento speciale va poi a tutte le infermiere del Day Hospital di oncologia dell’Ospedale di Alessandria, cito qualche nome: Lina, Gabriella, Daniela, Giovanna, Annemarie, Carla e tutte le altre che svolgono il loro delicato lavoro con amore, rispetto e grande professionalità lavorando con ritmi pesantissimi ma senza mai negare un sorriso o una parola di conforto nonostante la stanchezza.

La gratitudine che ho cercato di esprimere si accompagna ad una speranza: mi auguro che tutti i pazienti che la vita ha costretto a confrontarsi con problemi di salute possano avere l’opportunità di trovare i medici che hanno seguito me per la loro totale e completa abnegazione, o competenti e capaci di mettere al primo posto il paziente e l’ospedale.

Al giorno d’oggi sono perle rare”.  

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