Autore Redazione
giovedì
19 Ottobre 2017
05:00
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Cronaca - Novi Ligure

La battaglia dell’Ilva arriva nel cuore della città di Novi

Nuovo sciopero di 8 ore e corteo in centro per i lavoratori dell'Ilva di Novi impegnati nella battaglia contro gli annunciati 54 esuberi e le "inaccettabili" condizioni contrattuali proposte per il passaggio in Am Investco
La battaglia dell’Ilva arriva nel cuore della città di Novi

NOVI LIGURE – “La battaglia dell’Ilva non riguarda solo i lavoratori ma l’intera città di Novi”. Ne è convinto il sindaco Rocchino Muliere che questo giovedì mattina, dalle 9, sfilerà per le vie del centro insieme ai dipendenti dello stabilimento novese e ai sindacalisti di Fiom, Fim e Uilm, sostenuti anche dalle segreterie provinciali delle tre sigle e da una delegazione di lavoratori e Rsu della Marcegaglia di Pozzolo.

Insieme al sindaco sono attesi nel corteo anche i membri della Giunta novese, i consiglieri comunali, i rappresenti della Provincia, i consiglieri regionali e i parlamentari alessandrini, anche loro stretti al fianco dei lavoratori dell’Ilva. Il sindaco è però convinto di vedere anche tanti novesi sotto il palco allestito ai giardini pubblici all’angolo tra via Garibaldi e via dei Mille per l’assemblea pubblica organizzata nell’ambito della seconda giornata di sciopero dopo quella della scorsa settimana. Giovedì è giorno di mercato a Novi ma i cittadini “da sempre” sono vicini ai lavoratori dell’Ilva, ha sottolineato Muliere. Non solo alle 750 persone che lavorano nello stabilimento novese ma anche a tutto l’importante mondo che gli ruota attorno. All’Ilva di Novi sono legate anche tante aziende dell’indotto, a partire da quelle del settore dell’autotrasporto, che costituiscono un’altra importante fetta dell’intera economia cittadina. “Per questo dico che per noi la presenza e le produzioni dell’Ilva sono vitali ha sottolineato il primo cittadino.  L’Ilva di Novi, ha aggiunto, è uno stabilimento competitivo con una mano d’opera giovane e qualificata che avrebbe bisogno di nuove assunzioni per far fronte agli ordinativi e, di certo, non di tagli di personale.  “Per questo i sindacati hanno giustamente letto come una contraddizione gli annunciati 54 esuberi, vista anche la quotidiana presenza a Novi dei trenta lavoratori da Genova”. Anche quello del primo cittadino è quindi un forte “no” ad esuberi e condizioni contrattuali che vogliono cancellare diritti acquisiti in anni di lavoro. “Quando si inizia una trattativa gli acquirenti possono ovviamente avanzare le loro proposte ma in questo caso la base di partenza è davvero inaccettabile” ha concluso il sindaco di Novi.

Nel video l’intervista ai segretari di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil sulle motivazioni della seconda giornata di sciopero dei lavoratori dell’Ilva di Novi.

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