Autore Redazione
giovedì
18 Gennaio 2018
06:09
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Cronaca - Casale Monferrato

Altre tre pietre di inciampo a Casale

Alle 15 l'artista tedesco Gunter Demnig arriverà di nuovo nella città monferrina per collocare le tre piccole targhe di ottone in memoria di altrettante vittime delle deportazioni nazifasciste.
Altre tre pietre di inciampo a Casale

CASALE – Giovedì pomeriggio l’artista tedesco Gunter Demnig arriverà per la terza volta a Casale a collocare le sue “pietre d’inciampo”. Dal 1995 Demnig ha cementato già 60 mila piccole lapidi commemorative di ottone, collocate vicino alle case dove vivevano gli ebrei deportati durante la Shoah. Ogni pietra porta un nome e una data: quella in cui quelle persone sono state strappate dalle loro case per non fare ritorno. Negli ultimi giorni Demnig è stato anche ad Alessandria, Novi Ligure e Acqui Terme.

La cerimonia inizierà alle 15. A Casale le nuove pietre saranno tre: le prime due saranno collocate in vicolo Salomone Olper, vicino al portone della Sinagoga, per ricordare Isaia Carmi e la moglie e Matilde Carmi Foà. Come cita anche da Gianpaolo Pansa nei suoi scritti dedicati agli ebrei casalesi, Isaia Carmi era il fratello di Gioconda Carmi, direttrice dell’orfanotrofio ebraico. Nato nel 1885 era ritenuto un bravo ebanista e un buon restauratore, ma sopratutto aveva ottenuto il posto di custode della sinagoga di vicolo Olper. Probabilmente era ben conscio del pericolo in cui versavano tutti gli ebrei italiani, ma scelse consapevolmente di non fuggire e di rimanere accanto alla moglie gravemente malata: Matilde, nata Milano nel 1889. Venne arrestato il 16 febbraio del 1944 insieme alla moglie, trasferiti prima al campo di raccolta di Fossoli, i coniugi Carmi sono saliti poco dopo su un treno piombato per Auschwitz.

La terza pietra destinata a far “inciampare la memoria” di chi passerà da quei luoghi sarà collocata da Demnig in via Pinelli 2, per ricordare Faustina Artom Borgetti. Faustina era figlia di Giuseppe Artom e Dolce De Benedetti, nata ad Asti il 10 luglio 1870 e sposata con Adalberto Edoardo Borgetti. Venne arrestata a Casale Monferrato il 13 aprile del 1944. Prima trasferita al carcere di Torino, poi al campo di Fossoli, nel maggio del 1944 anche lei partì per Auschwitz. Due mesi prima era arrivata nel campo polacco anche sua figlia: Diana Ernestina Borghetti arrestata alla frontiera italo svizzera vicino a Varese nel dicembre del 1943.

In entrambe le pose, realizzate grazie alla collaborazione con il Comune di Casale Monferrato, saranno presenti l’artista e i famigliari dei deportati.

La cerimonia è una anticipazione del “Giornata Europea della Memoria” che a casale avrà due momenti di celebrazione: sabato 27 Gennaio alle 18,30 alla Comunità Ebraica si inaugura la mostra Fotografica di Enrico Cominasso dal titolo “Il Silenzio dei Campi” con le immagini di Giorgio Ferraro, Mario Lanero e Giancarlo Violanti. A seguire l’accensione dei Lumi della Memoria. Domenica 28 ore 15,30 in Sala Carmi si terrà la conferenza della professoressa Elisabetta Massera dal titolo “1938 – 2018: le menzogne della razza, le leggi fasciste del 1938, i nuovi fascismi”.

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