Autore Redazione
mercoledì
21 Febbraio 2018
05:26
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Cronaca - Alessandria

Locanda della Misericordia: un rifugio per i separati o divorziati

La Diocesi di Alessandria ha organizzato una serie di incontri per chi sta affrontando la fine di una relazione. Si comincia il 2 marzo, al Centro Pastorale Santa Chiara in via Volturno 18.
Locanda della Misericordia: un rifugio per i separati o divorziati

ALESSANDRIA – Un percorso di confronto e preghiera per chi deve raccogliere i cocci di una vita provata da una separazione o un divorzio. La Diocesi di Alessandria ha dato vita al progetto Locanda della Misericordia, una iniziativa della pastorale della famiglia nata dopo il giubileo straordinario indetto da Papa Francesco. Il 2 marzo alle 20.45 si terrà il primo dei quattro incontri mensili, al Centro Pastorale Santa Chiara, in via Volturno, 18. Si proseguirà venerdì 9 marzo alle 19.15, giovedì 15 marzo alle 19.45 e giovedì 22 marzo alle 19.15. L’iscrizione è libera. Il percorso andrà avanti anche nei mesi di aprile, maggio e giugno. Sarà possibile aggregarsi in qualunque momento. Per maggiori informazioni potete chiamare il 338/4114384.

“Tante persone soffrono quando finisce un amore, per l’essere umano è un momento drammatico” ha sottolineato il vescovo di Alessandria Guido Gallesepurtroppo più del 50% dei matrimoni finisce e noi dobbiamo essere vicini a queste persone per aiutarle a rielaborare questo lutto, per il Signore c’è sempre una via per la felicità. C’è il bisogno di reimpostare la vita dal punto di vista affettivo. Dopo che una relazione è fallita si fatica a pronunciare ancora le parole “ti amo”.

Si tratta di una importante esperienza di comunità cristiana” ha sottolineato Don Mauro Bruscaini, direttore dell’Ufficio Pastorale della Famiglia.”

Un gruppo di volontari reduce da un periodo di formazione supporterà i partecipanti, attraverso il conforto della fede e delle proprie esperienze personali. Tra questi anche persone che hanno affrontato e superato una separazione consensuale, chi un divorzio con più strascichi emotivi oppure una convivenza interrotta e, infine, una coppia con figli. “Garantiamo l’anonimato e la riservatezza a chi farà parte di questo percorso” ha sottolineato Silvia Cresta, dell’Ufficio Pastorale della Famiglia.

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