Autore Redazione
martedì
27 Febbraio 2018
05:00
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Cronaca - Alessandria

Tasse locali: ad Alessandria conto più salato di 650 euro

Lo studio condotto dal Servizio Politiche Territoriali della Uil ha piazzato Alessandria al quarto posto tra le città capoluogo italiane per gettito medio pro capite
Tasse locali: ad Alessandria conto più salato di 650 euro

ALESSANDRIA – È tra i più salati d’Italia il conto delle tasse locali per le famiglie di Alessandria. In base allo studio condotto dal Servizio Politiche Territoriali della Uil, lo scorso anno una famiglia italiana tipo composta da quattro persone con una casa di proprietà più un secondo immobile ha speso in media 2.066 euro per Imu/Tasi, Irpef e Tari. Ad Alessandria il totale è stato invece di 2724 euro. Dopo Roma, Torino e Genova, il nostro capoluogo è così entrato tra i primi posti della classifica per il peso delle tasse locali che, in media, sono costate 658 euro in più rispetto a quelle delle altre famiglie italiane.

Nel dettaglio, lo studio della Uil ha piazzato Alessandria al quarto posto tra le città capoluogo italiane per gettito medio pro capite. Lo studio è a appunto riferito a una famiglia tipo composta da quattro persone, con due figli minori, un reddito complessivo di 44 mila euro (ipotizzando 29 mila euro per un componente e 15 mila per l’altra metà della coppia) e una casa di proprietà più un secondo immobile (tra seconda casa, negozio, ma anche un garage). Il reddito Isee di questa famiglia campione è di 17.812 euro.

Questa famiglia tipo di Alessandria ha speso 971 euro spesi per Imu/Tasi, 1041 euro per l’addizionale regionale Irpef, 352 euro di addizionale comunale Irpef, 360 euro per la Tari. Il totale di queste tasse locali ammonta per la famiglia tipo presa in esame a 2724 euro.

Lo scorso anno, nel 2017, il gettito per le tasse locali addizionali IRPEF sia regionali che comunali, Imu/Tasi e Tari è stato di 47 miliardi di euro. Dunque il peso delle tasse locali per le famiglie è stato di 2.066 euro medi.

Gli alessandrini, come visto prima del dettaglio, hanno quindi superato in tutte le voci legate alle singole tasse locali le spese medie che ammontano invece a:

  • Un esborso medio di 814 euro per il pagamento dell’Imu/Tasi per immobili diversi dalla prima abitazione,
  • 726 euro spesa media per addizionali Irpef regionali
  • 224 euro per il pagamento di addizionali Irpef comunali,
  • 302 euro di spesa media relativa alla Tari.

L’analisi è stata fatta pensando a una famiglia, quella presa come esempio, composta da due adulti e due minori con casa di proprietà (di circa 80 mq.) più un altro immobile (ad esempio una casa ereditata, un negozio, un capannone, un magazzino..)

Nel dettaglio i 24.856 proprietari di immobili soggetti ad Imu hanno versato complessivamente 24,1 milioni di euro; per l’Irpef Comunale 11,1 milioni di euro, per la Tari 21,2 milioni di euro. Fin qui i dati del Comune, mentre a livello provinciale i comuni hanno incassato complessivamente 245,3 milioni di euro.

Dallo studio – ha commentato Aldo Gregori, Segretario generale Uil Alessandriaemerge che se mediamente nel 2017 la tipologia della famiglia campione ha pagato 2.066 euro di tasse locali, per gli alessandrini il conto è stato più salato. Calcolatrice alla mano scopriamo che la spesa per le famiglie è stata totalmente di 2.724. In sintesi la famiglia tipo alessandrina ha pagato 658 euro in più di tasse locali rispetto alla spesa media nazionale. Ricordiamo anche che per la città di Alessandria l’aliquota è unica e pari allo 0,8%.

Come evidenziato dal Segretario confederale Uil Guglielmo Loy auspichiamo una riflessione nell’ottica del riordino fiscale. In particolare, per le Addizionali Regionali e Comunali Irpef è indispensabile rivedere il principio e la base imponibile, trasformandole da imposta a sovraimposta, cioè calcolando l’importo per Regioni e Comuni sull’Irpef dovuta e non sull’intero imponibile fiscale. Così verrebbe garantito il principio costituzionale della progressività del prelievo e le detrazioni per la produzione del reddito (no tax area), che oggi sono garantite a “macchia di leopardo”. Teniamo anche presente che negli ultimi due anni la pressione fiscale a livello locale è diminuita a seguito dell’eliminazione dell’Imu/Tasi sulla prima casa, mentre le altre imposte sono rimaste stabili grazie all’auspicato blocco delle aliquote.”

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