Autore Redazione
mercoledì
28 Febbraio 2018
01:37
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Cronaca - Novi Ligure

Maleducati a scuola? Nessuna nota sul registro ma tutti a pulire

Cartacce e maleducazione durante un'assemblea a scuola. Per punizione tutti sono stati invitati a pulire.
Maleducati a scuola? Nessuna nota sul registro ma tutti a pulire

NOVI LIGURE – Mettere i ragazzi di fronte alle proprie responsabilità in maniera costruttiva è un modo efficace per cambiare le cose, anche a scuola. La lezione arriva dal liceo “Edoardo Amaldi” di Novi Ligure dove un comportamento maleducato durante una assemblea, ha indotto il dirigente, Giampaolo Bovone, a una ‘punizione’ utile per tutti. I ragazzi, a settembre, durante un incontro collettivo sul progetto di alternanza scuola-lavoro, avevano gettato cartacce, mostrando un comportamento non consono. Davanti a questo atteggiamento il collegio docenti ha messo da parte gli strumenti classici, come note sul registro o sospensioni, e ha applicato un percorso logico, semplice e lineare: se sporchi rimedi e metti a posto. I ragazzi sono stati quindi invitati a sporcarsi le mani e hanno passato alcune ore a pulire le aule o a restituire un po’ di bellezza all’istituto.

“Non è la prima volta che faccio una cosa del genere – ha spiegato Giampaolo Bovone. È stato un provvedimento preso in accordo con i docenti dei vari consigli di classe, delle terze, a seguito di un atteggiamento molto infantile degli studenti. Durante un aggiornamento hanno lasciato l’aula magna molto sporca e siccome si è trattato di un comportamento collettivo io ho proposto una punizione che facesse capire la fatica del lavoro dedicato alla pulizia. Anziché punizioni classiche, come note o sospensioni, abbiamo quindi pensato di coinvolgerli in attività non a rischio, utili e significative”.

L’operazione di pulizia è avvenuta due settimane fa coinvolgendo tutte le classi terze: “in una classe dello scientifico hanno addirittura ritinteggiato gli zoccolini mentre alcuni si sono vestiti da muratori. L’hanno presa bene”. Difficile dire se i ragazzi abbiano imparato la lezione, dice col sorriso il preside, “io però sono più per queste ‘punizioni’ che possono servire a far riflettere. Sono migliori alle note sul registro perché invitano a pensare su quello che si è fatto“. E anche i genitori hanno digerito bene la cosa “anche se qualcuno si è lamentato con una lettera inviata a un giornale locale. Sicuramente perché il figlio si è comportato bene e in modo educato ma in realtà la punizione non era ad personam, ma sulla classe“. Alla fine però “molti genitori hanno apprezzato, tanti hanno telefonato o sono passati per complimentarsi anche se a me interessa il riscontro dei ragazzi che hanno gradito e hanno riconosciuto le loro mancanze“. Se dovesse succedere ancora, ha spiegato Bovone, il provvedimento verrà adottato nuovamente: “Quando le mancanze sono di una classe e non è necessario assumere punizioni da gendarme tornerò a scegliere percorsi di questo genere, l’ho sempre fatto e continuerò a farlo”.

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