Autore Redazione
giovedì
29 Marzo 2018
08:12
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Cronaca - Valenza

Anche BaselWorld racconta la crisi del format fieristico

Meno espositori e difficoltà organizzative mettono in dubbio l'utilità delle fiere, con qualche rara eccezione.
Anche BaselWorld racconta la crisi del format fieristico

ALESSANDRIA – Il Salone svizzero di orologeria e gioielleria BaselWorld, concluso il 27 marzo, ha manifestato tutte le difficoltà di un momento storico complicato. Anche un appuntamento fondamentale come quello di Basilea ha palesato molte debolezze, hanno spiegato da Confindustria, con una riduzione delle presenze espositive anche dal distretto valenzano. L’edizione 2018 ha confermato il trend negativo con modifiche radicali nel lay out espositivo, indotte dal drastico calo degli espositori, cui ha fatto da cornice la rarefazione della clientela in visita, seppur qualificata e selettiva nelle sue componenti.

Francesco Barberis

Il bilancio che emerge da Basilea racconta di un format fieristico tradizionale in fase involutiva salvo alcuni appuntamenti in Asia e Stati Uniti che mantengono autorevolezza e connessione con la clientela di interesse. Una perdita d’appeal del modello fiera cui fa da contraltare l’affermazione e la crescita iperbolica del commercio elettronico, anche per i beni di lusso.
“In un contesto di mercato estremamente volatile e selettivo – commenta Francesco Barberis, Presidente del Gruppo Aziende Orafe Valenzane di Confindustria Alessandria – caratterizzato da scenari internazionali in continuo cambiamento con possibili riflessi negativi sugli scambi commerciali, le aziende valenzane hanno nuovamente evidenziato altissima capacità creativa presentando linee di gioielleria frutto di costanti sforzi in modellazione e ricerca. La partecipazione alla kermesse elvetica comporta investimenti ingenti in chiave di immagine ed occupazione di spazi e la risposta della ventina di aziende valenzane è stata significativa su entrambi i fronti. I colleghi che hanno ritenuto di continuare ad essere presenti a BaselWorld 2018 non hanno lesinato energie ed hanno consentito al nostro distretto e di riflesso alle tantissime imprese che ancor oggi lo caratterizzano di confermare un ruolo qualitativo di assoluto rilievo.
L’auspicio è che i contatti registrati generino nei prossimi mesi sviluppo di sinergie ed ordinativi con effetti sulle attività di internazionalizzazione del distretto valenzano che, anche dalle ultime
rilevazioni, rappresenta la principale spinta alle esportazione della nostra provincia”.
Le difficoltà organizzative apparse evidenti a tutti gli osservatori a Basilea fanno emergere una serie di punti interrogativi sull’evoluzione del Salone ed il livello di attrattività dei prossimi appuntamenti per i professionisti del gioiello e per le aziende espositrici.

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