Autore Redazione
mercoledì
9 Maggio 2018
01:39
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Cronaca - Casale Monferrato

Il Monferrato descritto in tre modi diversi al Salone del Libro

Il Monferrato, la sfida per la Capitale della Cultura e gli Aleramici i temi toccati
Il Monferrato descritto in tre modi diversi al Salone del Libro

CASALE MONFERRATO – Al Salone Internazionale del Libro di Torino si Parlerà anche del Monferrato. Tre storie per raccontarne la bellezza. Si parte domani, giovedì 9 maggio (nella sala Arancio alle 16), con l’assessore Daria Carmi che descriverà le caratteristiche del vino Grignolino, per poi soffermarsi sul ruolo da finalista di Casale nel concorso per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2020. Sabato invece gli approfondimenti verteranno invece sul Romanico Monferrato e sugli Aleramici in Sicilia. Nella Sala Argento, alle 15, verrà descritto un percorso turistico alla ricerca dei luoghi del romanico su tutto il territorio con la partecipazione dell’ideatore della tappa monferrina del Festival del Turismo Responsabile CàMon Max Biglia. Poi, alle 16, lo storico Roberto Maestri racconterà gli “Aleramici in Sicilia – Storia di una emigrazione dimenticata”.

«Anche quest’anno, per il terzo anno di fila, – ha spiegato l’assessore Carmi – il Monferrato è fra i protagonisti del Salone del Libro per raccontare la sua sorprendente cultura del territorio, la sua identità sfaccettata, la sua storia secolare. Non uno ma tre appuntamenti tematici per restituire la complessità di un luogo che si estende su due province e che ha messo radici fino in Sicilia. Il recente ingresso fra le dieci città finaliste a Capitale Italiana della Cultura 2020 è significativo anche alla luce di questa capacità, in crescita, di affacciarci nei grandi contesti culturali nazionali e internazionali con contenuti e nuovi linguaggi narrativi. Stiamo imparando a raccontare emozionalmente le nostre storie di bellezza e questo fa bene all’immagine di Casale e del Monferrato nel mondo ma anche a noi stessi, che sempre più ci riscopriamo ambasciatori orgogliosi delle nostre origini e delle nostre caratteristiche attitudinali e produttive».

 

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