Autore Redazione
martedì
15 Maggio 2018
05:00
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Tessuto artigiano piemontese ancora fragile. Perse oltre 870 aziende

Anche nei primi 3 mesi dell'anno il comparto artigiano ha manifestato criticità più accentuate rispetto al tessuto imprenditoriale regionale nel suo complesso
Tessuto artigiano piemontese ancora fragile. Perse oltre 870 aziende

PIEMONTE – Il tessuto artigiano piemontese vive ancora un momento di difficoltà. Le 2.690 imprese artigiane nate nei primi tre mesi dell’anno non sono riuscite a compensare le 3.568 cessazioni conteggiate dalle Camere di Commercio piemontesi e la nostra regione ha così perso 878 aziende. Il tasso di crescita si è piegato fino a un -0,73%, una flessione superiore rispetto a quella delle imprese piemontesi complessivamente considerate, che hanno chiuso il primo trimestre dell’anno a -0,60%.

L’andamento è risultato negativo per tutti i principali settori artigiani e in tutte le province. In particolare affanno, però, è proprio la provincia di Alessandria, che con un bilancio negativo di -0,95% è dietro solo allo -1,53% fatto registrare dalle imprese artigiane di Biella.

In un tessuto imprenditoriale per poco meno dell’80%  formato da ditte individuali, nel primo trimestre hanno registrato una crescita (+1,90%) solo forme più strutturate  di imprese artigiane (società di capitale). Le ditte individuali e le società di persone hanno ancora realizzato una flessione, rispettivamente pari a -0,81% e – 1,07%. Ancora più negativo è apparso il risultato per le altre forme, che hanno registrato un tasso di crescita pari al -3,27%.

Il primo comparto per numero di imprese artigiane si conferma, anche nel I trimestre 2018, quello delle costruzioni, che rappresenta il 41,6% delle realtà imprenditoriali artigiane piemontesi e che registra per l’ennesima volta un dato negativo (-1,09%). Gli altri servizi, a cui appartengono circa 1 su 4 delle imprese artigiane piemontesi, registrano la flessione meno intensa (-0,29%). L’industria in senso stretto, con il 22,1% delle imprese artigiane della regione, evidenzia un tasso di variazione pari al -0,74%, in linea con la media regionale. Va peggio il turismo (-0,97%), mentre il commercio e l’agricoltura segnano rispettivamente variazioni negative pari a -0,35% e -0,52%.

“Questi dati sono un campanello d’allarme che non possiamo ignorare – ha sottolineato Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte – Dobbiamo rispondere intensificando gli sforzi per sostenere le imprese artigiane, attraverso il microcredito, i servizi di accompagnamento all’internazionalizzazione e di supporto all’innovazione” 

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