Autore Redazione
martedì
19 Giugno 2018
08:49
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Cronaca - Acqui Terme

Addio a Mauro “il pompiere che racconteremo nelle nostre caserme”

La lettera accorata degli amici per Mauro Malfatto, ex pompiere, morto a 55 anni
Addio a Mauro “il pompiere che racconteremo nelle nostre caserme”

ACQUI TERME – Oggi pomeriggio, alle 15, a Bistagno, ci sarà l’ultimo saluto a Mauro Malfatto, una persona speciale per tutti i Vigili del Fuoco di Acqui. Lo si capisce da una bellissima lettera postata su facebook dai suoi amici e colleghi. Mauro era entrato nel Corpo come ausiliario nel 1981 per poi diventare di ruolo nel 1985 fino a diventare capo squadra. Nel 2001 divenne perito assicuratore rimanendo comunque legato ai pompieri. La scomparsa improvvisa, avvenuta sabato, a 55 anni, ha lasciato di stucco i suoi amici che però continueranno a tenere vivo il suo ricordo come dimostra questa meravigliosa dichiarazione di amicizia del Capo Reparto, Tiziano Meroni, interprete del sentimento di tutti gli ex colleghi acquesi:

“Molto più di un collega: un amico vero, un mentore, un padre e uno dei migliori pompieri con cui abbia mai avuto il piacere e l’onore di lavorare. Ha sempre saputo trovare le parole giuste, parole che lasciano e che hanno lasciato in me come in tanti altri un segno. Questa volta il suo pensiero, il nostro pensiero, va ad un amico che ci ha lasciato troppo presto…ciao Mauro, ciao mitico Geo.

“Geo, non avremmo mai voluto scriverti in questa situazione, soprattutto, ancora increduli e feriti nel profondo, non ci saremmo mai aspettati tale “fregatura” . Di solito, e tu lo sai bene, nelle caserme dei Vigli del Fuoco di tutto il mondo, quando accade qualcosa di grave, prima suona l’allarme, poi si interviene con l’adrenalina alle stelle e, nella maggior parte dei casi, si fa ritorno agli alloggi con la soddisfazione o del successo pieno o di aver dato il massimo di sè stessi.

Non abbiamo udito nessun allarme questa volta, la “tua Squadra di Pompieri” non ha potuto far nulla per domare la Bestia, per strapparti dalle braccia di questa ineluttabile belva che è la Morte.
Avremmo fatto di tutto e di più, ma il Destino non ha rivali. Il Destino è il nostro carattere, il nostro Carattere è il nostro Destino.
Queste righe, le doniamo ai tuoi cari, perché sappiano che tutti i colleghi che hanno avuto l’opportunità di conoscerti, ti vogliono un grande bene.
Quante volte ci hai fatto ridere, quante volte ci hai fatto arrabbiare, ma mai e poi mai per scorrettezze, mancanza di lealtà o invidia.
Il filo conduttore era sempre questa carica energetica giovanile, questo essere sempre Cavallo Pazzo, questo “la palla è sempre la mia”, questa generosità innata, prorompente, in ogni circostanza.
Lo si perdonava sempre, non è da tutti, cari genitori, anche quando “esagerava”, rischiando e, comunque, sempre per gli altri.
Portatevi questo tesoro con voi, il “nostro” Mauro, una Gran Brava Persona.

La stima profonda che noi tutti gli portiamo è per l’essersi dimostrato una persona vera, un collega vero, di quelli che la faccia non la nascondono mai, avendone, sempre, e solo, una.
Di questi tempi, negli ambienti di lavoro e nella cosiddetta società civile, questo essere come vostro figlio, essere come il nostro Geo, è un valore aggiunto.
La sua incrollabile spensieratezza, contagiosa, manca un po’ nel nostro ambiente e ne occorrerebbe.
Non c’è retorica in simile triste post mortem anche perchè, come sappiamo tutti noi del mestiere, “non gliele abbiamo mai mandate a dire” ma, come da copione, finiva sempre con una battuta, e pure sulle spalle.

Tutti noi colleghi viviamo una carriera di anni ed anni di storie raccontate, di aneddoti ascoltati e riciclati. Tramandiamo tutto oralmente, gestualmente, “disegnando e colorando” i colleghi più significativi, vitali.
Lo si fa nelle pause fra un intervento e l’altro, nei cortili delle sedi, nelle camerate, nelle docce, sulle autopompe durante i rientri e, sempre, a tavola, a mensa. Sappiatelo, è un bisogno compulsivo per “staccare” la spina della mente dalle brutture e disgrazie a cui ci mette a contatto il nostro mestiere. Mauro in questo resta il numero uno.
Il mestiere, noi pompieri, ce lo tramandiamo anche così, aggiungendo, togliendo e pure inventando ma per il Geo non necessitava forzare la fantasia, enfatizzare l’aneddoto.
Lui è l’Aneddoto in persona e, sorprendentemente unico nel genere, tutto vero.

Si narra che i Vigili del fuoco siano maestri nel gestire l’emergenza, non questa, cari Genitori, e ce ne scusiamo.
Il dolore ed il senso di appartenenza pesano troppo e ora siamo tristi e sgomenti.
Vostro figlio lo racconteremo sempre nelle nostre caserme, scaturirà imperterrita la risata anche da chi non lo ha conosciuto, tutti sapranno di quanto fosse generoso questo bravo e bel ragazzo.

Il tempo, narrano gli antichi, mitiga il Dolore, a noi basterebbe lenire la vostra tristezza con questa concreta dimostrazione d’affetto:
per noi tutti Vigili del fuoco, Mauro, ci ha lasciato in servizio.
Non è rientrato in Sede con noi.
Per questo, l’abbiamo salutato ed accompagnato fino all’ultimo… meritoriamente… da pompiere.
Giù tu, giù noi.

I Vigili del Fuoco di Acqui Terme
18 giugno 2018″

Gli amici di Mauro, vista la sua grande passione per il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, hanno organizzato una raccolta fondi finalizzata all’acquisto di un defibrillatore da donare alla Squadra di Acqui Terme. I punti di Raccolta sono la Caffetteria Leprato di Acqui Terme, il Bar Tennis di Bistagno, la Gelateria Saracco di Bistagno.

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