Autore Redazione
lunedì
27 Gennaio 2014
00:00
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Cronaca - Casale Monferrato

Sette lumi per ricordare le vittime della Shoah

Sette lumi per ricordare le vittime della Shoah

La Comunità Ebraica di Casale Monferrato ha celebrato domenica pomeriggio, con 24 ore d’anticipo, il Giorno della Memoria, commemorando la tragedia della Shoah con l’accensione di sette lumi all’ingresso della Sinagoga di vicolo Olper.
Sei lumi accesi per ricordare gli altrettanti milioni di ebrei ingoiati e mai più restituiti dai campi di concentramento nazisti, più uno dedicato a chi invece è riuscito a sopravvivere e a tornare a casa per raccontare l’orrore di quella tremenda odissea.
«Questa per noi è un’occasione molto particolare – ha commentato Elio Carmi, vicepresidente della Comunità – poiché sembra quasi di essere qui riuniti per un momento di festa. Ma di festa, questo giorno non ha proprio niente. Anzi, nonostante il tanto tempo passato, il dramma della Shoah continua a pesare sulla storia della nostra gente come un macigno».

La cerimonia, a cui hanno preso parte anche diverse autorità civili locali – tra queste il sindaco di Casale Giorgio Demezzi, il commissario di Polizia Athos Vecchi, l’onorevole Cristina Bargero e i sindaci di Morano, Moncalvo e Mede – è stata introdotta con la commovente lettura dei nomi degli ebrei casalesi e monferrini deportati nei lager tedeschi durante i rastrellamenti compiuti partire dal 1° dicembre 1943.
Per l’occasione, la Comunità Ebraica di Casale ha inoltre ospitato la presentazione del nuovo libro di Bruno Maida, professore dell’Università di Torino, intitolato “I bambini della Shoah”. Maida ha voluto spiegare cosa significasse trascorrere l’infanzia durante l’Olocausto, raccontando questa storia sia attraverso gli occhi dei piccoli ebrei costretti a nascondersi dalle persecuzioni, ma anche attraverso quelli dei bambini tedeschi, “vittime” dell’indottrinamento forzato alle ideologie naziste. «Non bisogna dimenticare la grande
attenzione che i regimi totalitari del ‘900 hanno riservato all’infanzia – ha spiegato Bruno Maida durante l’incontro. Se da un lato, con lo sterminio dei bambini ebrei, si tentò di distruggere un’intera comunità dalle radici, dall’altro si provò a imprimere a fuoco nelle menti dei bambini ariani gli ideali della razza superiore, nel tentativo di formare i nuovi sostenitori del regime».

La presentazione libraria è stata accompagnata visivamente anche dalle tavole disegnate da Gea Ferraris sulla storia di quattordici monferrini deportati ad Auschwitz e dal documentario “Il viaggio della Memoria”, realizzato dagli studenti casalesi sulla loro visita ai lager.

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