Autore Redazione
lunedì
2 Luglio 2018
05:00
Condividi
Cronaca - Alessandria

Come è cambiata la gestione delle emergenze con il Numero Unico 112

Le telecamere di Radio Gold Tv sono entrate nella centrale operativa del 118 di Alessandria per capire come è cambiata la gestione delle emergenze sanitarie dall'attivazione del Numero Unico di Emergenza 112
Come è cambiata la gestione delle emergenze con il Numero Unico 112

ALESSANDRIA –  Il Numero Unico di Emergenza 112 ancora negli ultimi giorni è finito sotto accusa per presunti disservizi e ritardi nello smistamento delle chiamate. In diverse regioni italiane c’è stata una vera e propria levata di scudi contro il NUE, che da un anno è attivo anche in tutto il Piemonte. In provincia di Alessandria da maggio 2017 ogni richiesta di intervento a Carabinieri, Polizia, Vigili del Fuoco e 118 viene dirottata in automatico al centralino unificato di risposta, che per noi è a Saluzzo.

Che si digiti correttamente il Numero Unico di Emergenza o i vecchi numeri 112, 113, 115 e 118, dall’altro capo del telefono risponde sempre “un operatore tecnico laico” che ha il compito di porre alcune “domande chiave” e compilare “una scheda contatto” con le informazioni fornite dall’utente. Inseriti i dati è poi lo stesso sistema informatico a inoltrare la chiamata all’organo competente a gestire quella richiesta di soccorso.

Tra tutte le telefonate raccolte lo scorso anno dal centralino unificato, 56.974 sono state poi dirottate alla Centrale Operativa del 118 di Alessandria che, in media, ha quindi effettuato 156 interventi al giorno.

La paura e lo stress, ha spiegato il Direttore della Centrale Operativa del 118 Giovanni Lombardi, spesso modificano la percezione del tempo. Chi chiede aiuto ha la sensazione di aver perso minuti preziosi a ripetere due volte le stesse informazioni.  Il passaggio dal centralino del numero unico, però, fa perdere, in media, solo 30 secondi. Grazie a questo passaggio, invece, chi gestisce emergenze sanitarie riesce a evitare scherzi telefonici e ha abbattuto di circa il 25% le chiamate improprie e la percentuale sale al 60% per le Forze dell’ordine. Il nuovo sistema, inoltre, consente di sapere chi sta chiamando e da dove. In caso di chiamata da cellulare si può avere solo una indicazione della zona e non l’indirizzo preciso come per le telefonate da rete fissa che oggi, però, solo limitate al 30% dei casi. La localizzazione è comunque fondamentale per far partire tempestivamente i mezzi di soccorso e ugualmente importante è anche il supporto di un interprete di 14 lingue diverse.

Nella sede in viale Teresa Michel, infatti, vengono gestite anche le richieste dei cittadini della provincia di Asti per un bacino di 670 mila persone. Il 118, comunque, non ragiona in base ai “confini geografici” ma “in termini di intervento ha aggiunto il Direttore della Centrale Operativa. Quando il centralino dell’112 dirotta la chiamata al 118, compito dell’operatore è quello di individuare il mezzo “più idoneo e vicino” per gestire quella determinata emergenza. Non è infrequente, quindi, che le nostre ambulanze escano dai territori Alessandrini e Astigiani. È più volte atterrato fuori dai confini “dell’area vasta” anche l’elisoccorso del 118 di Alessandria, che lo scorso anno si è alzato in volo 550 volte, in 396 casi per soccorrere cittadini della nostra provincia. In un quarto d’ora, in media, l’elicottero riesce a raggiungere anche aree montane e collinari dell’Alessandrino e servono circa venti minuti per trasportare pazienti fino a Torino. L’elisoccorso viene comunque impiegato per le emergenze sanitarie più gravi, così come i 13 mezzi di soccorso avanzato che si muovono lungo le strade della provincia con a bordo un medico e un infermiere. Sono invece una ottantina di mezzi base a gestire i “codici verdi”, che sono circa l’80% delle chiamate al 118.

Condividi