Autore Redazione
martedì
24 Luglio 2018
05:46
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Cronaca - Alessandria

Calano le imprese artigiane. Alessandrino maglia nera in Piemonte

In provincia si registrano 4531 imprese artigiane al 31 marzo, -4.1% rispetto all'anno precedente, la percentuale più alta della regione.
Calano le imprese artigiane. Alessandrino maglia nera in Piemonte

PROVINCIA – Una vera e propria emorragia di imprese. Il presidente del settore edilizia di Confartigianato Piemonte Luciano Gandolfo ha commentato così i dati sul numero di aziende del settore nella nostra regione, in calo del 3,1% rispetto al trimestre precedente. La provincia di Alessandria, in particolare, è la peggiore: rispetto al 2017 sono 4531 le imprese artigiane, una flessione del 4.1% a confronto con dodici mesi prima. Al secondo posto Torino (25.049 imprese artigiane, con una flessione di -3,4% rispetto all’anno precedente), al terzo posto Asti con -2.6% (2.694 imprese artigiane), a pari merito con Cuneo (7344 imprese). -2,1% nel Verbano Cusio Ossola con 1.742 imprese artigiane, a Vercelli si contano 1.973 imprese artigiane con una flessione di -1,5% rispetto all’anno precedente. Chi ha perso meno imprese è Novara (3.841) con una flessione di -1,1%.

“Le richieste delle imprese delle costruzioni per risanare il settore” ha sottolineato Gandolfo “spaziano dall’accelerazione delle opere pubbliche alla semplificazione burocratica, vero macigno che blocca il Paese, da una politica fiscale a favore dello sviluppo e dell’ambiente, al rafforzamento delle attuali detrazioni fiscali per gli interventi di risparmio energetico e sismico, alla riduzione di costi troppo alti, adempimenti eccessivi e di tutti gli oneri non più sopportabili come il cuneo fiscale”.

Occorre mettere le costruzioni al centro delle attività di crescita – conclude Gandolfo – per farle tornare a essere “vero motore del Paese”: la Politica a volte pare essere sorda e insensibile a queste nostre esigenze. Significherebbe far crescere il Pil di mezzo punto in più l’anno”.

Debole il trend della produzione, che è pari a 166,2 miliardi di euro ed è generata per tre quarti (73,1%) dal rinnovo del patrimonio immobiliare esistente e per il restante quarto (25,9%) da nuove costruzioni. Nei primi quattro mesi del 2018 la produzione delle Costruzioni – corretta per gli effetti di calendario – in Italia cresce dello 0,6%, dinamica inferiore al +4,1% della Spagna e al +3,5% della Germania e superiore rispetto al -0,8% della Francia.

Arrivano, invece, segnali incoraggianti per il mercato immobiliare piemontese. In Piemonte, nel 2017 sono stati registrati 49.610 contratti di compravendita per immobili residenziali, con un incremento di 5,4% rispetto al 2016. Con questi dati, il Piemonte si piazza al di sopra della media nazionale (+4,9%).

L’analisi dell’Osservatorio di Confartigianato Piemonte, osserva anche come nel 2017 Biella abbia registrato + 8,7%, Cuneo + 8,3%, Verbano Cusio Ossola +8,0%, Torino +4,3%, Asti +3,7%, e fanalino di coda Vercelli con -1,0%.

I dati, elaborati da uno studio di Confartigianato, per la maggior parte dei casi, segnalano tipologie di immobili usati, quindi da ristrutturare e valorizzare con interventi manutentivi specifici, o già ristrutturati, con una elevata classificazione energetica.

“Questi sono, in ogni caso, numeri positivi anche se non paragonabili a quelli pre-crisi – commenta Gandolfo – nel quale si registravano costanti crescite a due cifre. Dietro queste crescite, fatta eccezione per Vercelli, ci sono due fattori: i tassi favorevoli a cui vengono concessi oggi i mutui, e gli incentivi del Governo per le ristrutturazioni e il risparmio energetico che spingono a comprare l’usato e riqualificarlo. Ma per mantenere questi numeri è necessario un ulteriore sforzo per rendere maggiormente appetibile e valorizzare il patrimonio immobiliare piemontese”.

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