Autore Redazione
mercoledì
5 Settembre 2018
07:00
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Cronaca - Alessandria

Incendi discarica Castelceriolo: “Poco probabile l’autocombustione”

Nel corso dell'ultima Commissione Sicurezza e Ambiente i vertici di Aral e Arpa hanno relazionato i consiglieri su quanto avvenuto gli scorsi 17 e 21 agosto
Incendi discarica Castelceriolo: “Poco probabile l’autocombustione”

ALESSANDRIA – In attesa dei risultati delle indagini delle autorità competenti sugli incendi alla discarica di Castelceriolo i vertici dell’azienda rifiuti Aral e dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale hanno ricostruito quanto avvenuto gli scorsi 17 e 21 agosto, in occasione della Commissione Sicurezza e Ambiente. “Resta difficile stabilire le cause ma l’autocombustione è una ipotesi poco probabile ha sottolineato il direttore di Arpa Alessandria Alberto Maffiottistiamo infatti parlando di rifiuti bruciati all’aperto, non si trovavano al chiuso in un capannone”.

L’assessore all’Ambiente Paolo Borasio ha ribadito i suoi sospetti sull’eventualità che gli incendi siano stati dolosi: “Il 21 agosto, in particolare, nel cumulo di rifiuti non c’è stato l’innesco solo su un punto. A mio avviso c’è chi vorrebbe far fallire Aral, come abbiamo visto dalle indagini della Procura di Brescia e, di certo, questi incendi graveranno sul bilancio dell’azienda, visto che smaltire i rifiuti inceneriti costa di più”.

Nella sala consiliare era presente anche l’amministratore unico Alessandro Giacchetti: è stato lui a mettere in fila i fatti. “Nell’incendio del 17 agosto hanno preso fuoco i rifiuti rimasti in discarica a causa della chiusura dell’impianto di Solero e oggetto dell’ordinanza di Arpa. Entro dicembre saranno smaltiti proprio a Solero dove sarà costruita la nuova vasca. L’incendio si è sviluppato da un lato esterno del cumulo e le fiamme sono poi riprese in tre piccoli focolai nelle ore successive. Nella notte successiva, inoltre, alcuni ignoti hanno tentato di sottrarre tre pale meccaniche, due sono state danneggiate e la terza asportata ma è stata successivamente ritrovata a qualche centinaio di metri di distanza. Ci sono indagini in corso per verificare anche l’eventuale correlazione tra l’incendio e il tentativo di furto. Il secondo incendio del 21 agosto, invece, si è sviluppato nella zona di selezione dei rifiuti ingombranti: non è stato possibile stabilire da quale punto sia iniziato. Il tempestivo intervento ha evitato che le fiamme coinvolgessero anche i rifiuti derivanti dalle potature, le cosiddette ramaglie”.

Dallo scorso 23 agosto, ha sottolineato Giacchetti, è stato avviato un servizio di vigilanza notturna affidato a una società privata.

Oltre a invocare una miglior comunicazione ai cittadini nei momenti successivi al secondo incendio, il Movimento 5 Stelle ha invitato Arpa a combattere “la sensazione di poca trasparenza sulla pubblicazione dei dati che diversi cittadini hanno nei confronti dell’Agenzia“. “E’ stata inoltre fatta una stima dei danni?” ha sottolineato il capogruppo pentastellato Michelangelo Serrae ad oggi qual è l’operatività di Aral?”

“Il trituratore è completamente distrutto ma si trattava di un macchinario già vecchio e malandato” ha risposto l’amministratore Giacchetti “e le pale meccaniche sono state parzialmente danneggiate. Per il resto gli incendi non hanno provocato danni alle strutture dell’azienda perché sono stati circoscritti”.

Più aspro, invece, il dibattito tra l’amministrazione e il Partito Democratico. “Premesso che si sarebbe potuto convocare questa commissione prima” ha sottolineato Enrico Mazzoninon è possibile in Aral sia presente una quantità così grande di rifiuti da smaltire. La relazione dei Vigili del Fuoco evidenzia il surplus di materiale che non dovrebbe essere presente. E poi quando saranno nominati il nuovo consiglio d’amministrazione e il direttore tecnico?“.

“Non si stanno affatto accumulando rifiuti” ha replicato l’assessore all’Ambiente Paolo Borasio mentre il direttore tecnico Giuseppe Biolatti ha aggiunto che “il cumulo in più deriva dal fatto che, nei giorni successivi al blocco dei conferimenti Amiu Genova ha continuato a portarli qui. Srt di Novi e Tortona hanno accettato di riceverne una parte dopo il primo incendio. Portarli nell’inceneritore di Torino non era possibile perché è in manutenzione. Ho tentato tutte le soluzioni possibili, pensando anche di dimettermi. L’unica alternativa è la costruzione della vasca a Solero”.

“Il Cda? Stiamo analizzando i nove curricula arrivati, siamo rimasti perplessi su alcuni profili con dei precedenti penali in essere e abbiamo chiesto ad altri organi di controllo una verifica” ha concluso Borasio “Vogliamo persone di specchiata moralità. Sulla figura dell’ingegner Rivolta, scelta dai creditori come nuovo direttore tecnico, stiamo verificando col sindaco le sue referenze”.

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