Autore Redazione
sabato
3 Maggio 2014
00:00
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Cronaca - Alessandria

Abituiamoci alle ‘bombe d’acqua’ in provincia. Effetto dei cambiamenti climatici

Abituiamoci alle ‘bombe d’acqua’ in provincia. Effetto dei cambiamenti climatici

Non dimenticate di portarvi dietro l’ombrello. Anche questo sabato il tempo sarà instabile in provincia. Nuvoloni scuri sovrasteranno il territorio, anche se sull’alessandrino e il casalese le precipitazioni dovrebbero essere meno intense rispetto ai giorni scorsi. La parte appenninica e la zona confinante con l’alto astigiano potrebbero però avere a che fare con nuovi fenomeni temporaleschi. La pioggia, da giorni, sta del resto concedendo solo qualche ora di tregua al territorio e questa primavera ha già fatto registrare livelli di piovosità molto alti, soprattutto nelle zone collinari del Monferrato. L’acqua caduta in queste ultime settimane, ha spiegato a Radio Gold News il Direttore di Arpa Alessandria, Alberto Maffiotti, ha già raggiunto l’80% della quantità totale di pioggia che normalmente si registra in un anno. Particolarmente elevata, ha aggiunto, anche la quantità di acqua accumulata durante i fenomeni piovosi. Negli ultimi 3 giorni, ad esempio, a San Salvatore, Crea, Vignale e Casale sono caduti tra i 60 e i 70 millimetri di acqua. “Stiamo assistendo a perturbazioni che tendono a permanere e a continuare a scaricare acqua in zone normalmente non interessate da precipitazioni così intense.” . Il dato che crea più preoccupazione, ha spiegato ancora Maffiotti, è quindi la capacità del sistema ricettivo del territorio, dalle strade, ai fossi ai fiumi, di reggere all’elevata intensità oraria delle precipitazioni. “A Casale, mercoledì, sono caduti 25/30 millimetri di acqua in un’ora. Se facciamo riferimento a una media degli ultimi 30 anni, mercoledì nel casalese in 60 minuti è caduto il 10% della pioggia che normalmente si registra in un anno. Le nostre infrastrutture non potevano essere adeguate a questo tipo di piovosità. Oltretutto, con eventi così ravvicinati, i terreni sono già inzuppati d’acqua e dove non sono più presenti alberi e piante in grado di rallentare il deflusso della pioggia, l’acqua finisce nei fossi esigui che, nella maggior parte dei casi, non riescono a riceverla”. Una grande quantità d’acqua, concentrata in poco tempo, che genera quindi le esondazioni parziali registrate anche nei giorni scorsi, gli allagamenti e le frane. “Ci troviamo quotidianamente ad affrontare situazioni che fino a poco tempo fa non conoscevamo. Questo è l’effetto dei cambiamenti climatici di cui parliamo da tempo e con cui dobbiamo imparare a convivere. Purtroppo questi non sono fenomeni ‘on-off’ che si accendono e si spengono. Probabilmente questa situazione andrà avanti per molti decenni, anche se magari riusciremo a intervenire in maniera diversa per evitare il riscaldamento globale cui stiamo assistendo oggi. Le previsioni degli ultimi anni, del resto, per la provincia segnalavano proprio due fenomeni acuti, almeno fino al 2025: estate caratterizzata da periodi di forte siccità e precipitazioni, prima distribuite durante tutto l’anno, da ora in avanti concentrate soprattutto nella tarda primavera. Previsioni che abbiamo già iniziato a toccare con mano proprio da quest’anno”.

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