Autore Redazione
giovedì
27 Settembre 2018
12:51
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Cronaca - Acqui Terme - Alessandria - Casale Monferrato - Novi Ligure - Ovada - Piemonte - Tortona - Valenza

Raccolta differenziata: Alessandria ancora fanalino di coda

Il Consorzio di bacino dell'Alessandrino è quello più lontano dall'obiettivo del 65% di differenziata
Raccolta differenziata: Alessandria ancora fanalino di coda

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Alessandria ancora fanalino di coda in Piemonte per la raccolta differenziata. I dati sulla produzione dei rifiuti raccolti nel 2017 dalla Regione hanno bloccato la percentuale di differenziata a una media del 53,6%, ancora al di sotto dell’obiettivo del 65%. In tutto i 427.337 residenti della provincia di Alessandria lo scorso anno hanno prodotto 235.257.897 Kg di rifiuti, di cui 109.058.820 Kg di indifferenziato e 126.199.077 di differenziato.

Tra i tre diversi consorzi che si occupano di rifiuti in provincia è proprio quello che riunisce 32 comuni dell’area di Alessandria, tra cui il capoluogo stesso e Valenza, ad essere rimasto più lontano dall’obiettivo del 65% di differenziata. La percentuale del Consorzio di Bacino Alessandrino, infatti, si è fermata al 50,3%.

Più ligi i 71.860 residenti dell’area del Consorzio Casalese Rifiuti che ha sfiorato il traguardo, fermandosi a un 61,8% di differenziata ed è riuscito anche a rimanere  sulla soglia di 455 Kg di rifiuti totali per abitante, uno degli “obiettivi” che il Piano regionale rifiuti impone di raggiungere entro il 2020.

In linea con la media provinciale il dato del Consorzio Servizio Rifiuti del Novese, Tortonese, Acquese e Ovadese (CSR) arrivato, appunto, a una percentuale del 53,6%.

Proprio la percentuale media della provincia di Alessandria, insieme al risultato dell’area torinese ferma al 55,1% ha abbassato la performance regionale sotto la soglia obiettivo. Il Piemonte nel 2017 è infatti arrivato a un totale di raccolta differenziata pari al 59,6%. Un risultato migliore rispetto a quello dell’anno precedente anche se il dato del 2017 contempla per la prima volte nuove tipologie di materiali che, in base ai calcoli della Regione, hanno inciso per il 6,7% (pari a circa 83.000 tonnellate) sul totale dei rifiuti differenziati raccolti in Piemonte. L’applicazione del nuovo metodo di calcolo ha portato anche a un aumento della percentuale di differenziata di circa 3-4 punti, che con il vecchio metodo di calcolo fermerebbe la media  regionale a una percentuale del 55,2%.

 

 

“Questi primi dati fotografano lo stato attuale della produzione dei rifiuti solidi urbani piemontesi dopo l’approvazione della nuova legge regionale – ha commentato l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia – Ora il Piemonte ha tutti gli strumenti utili per alzare sensibilmente la raccolta differenziata sul proprio territorio: il piano regionale, la nuova legge sulla governance e la fotografia al 2017 su cui lavorare per migliorasi. Benché i dati generali sulle province piemontesi registrino una crescita della raccolta differenziata, soprattutto realtà come quella di Torino incidono troppo sul livello di performance generale. Occorre pertanto che queste aree mettano in campo un lavoro importante di adeguamento agli obiettivi del piano regionale rifiuti”.

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