Autore Redazione
mercoledì
21 Maggio 2014
00:00
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Cronaca - Alessandria

Con il biliardino un calcio alle slot

Con il biliardino un calcio alle slot

C’è chi dice no alle slot machines perché non vuole vedere, nel proprio bar, gente rovinata dal gioco. Un locale senza le diaboliche macchinette è un luogo con uno spazio maggiore dove poter collocare, per esempio, dei biliardini e quindi dare un calcio alle slot mangiasoldi. Il progetto Slotmob, nel suo itinerario in giro per l’Italia, cerca di fare proprio questo: bloccare il dilagare dell’ammaliante fenomeno del gioco ricorrendo all’installazione di biliardini al posto delle luccicanti macchinette.
La promessa, ingannevole, di soldi facili, conquistati con un semplice gesto infatti attrae sempre più persone. Tentano la fortuna dimenticando che è la matematica a regnare anche dietro quei luminosi monitor. La fortuna in realtà non esiste per le macchinette, studiate apposta per svuotare i portafogli. Le luci ammiccanti e i suoni incantatori sono lusinghe che catturano persone spesso disperate. Tutto è studiato per tendere una trappola insidiosa come confermano i numeri: nel 2012, in Italia, sono stati giocati più di 80 miliardi di euro e lo Stato ne ha recuperato un decimo. L’altra faccia della medaglia però si chiama ludopatia con una stima di 800 mila persone a rischio dipendenza. Per arginare questi fenomeni in tutta Italia si sono moltiplicati diversi progetti pensati per impedire una diffusione allarmante delle slot e tenere alla larga il gioco d’azzardo e, spesso, anche la criminalità organizzata. Slotmob è uno di questi progetti e prevede l’introduzione di biliardini al posto delle infernali macchine mangiasoldi. Da settembre 2013 decine e decine di persone hanno preso caffè e cappuccini nei bar slot free e fatto riscoprire ai cittadini il vero piacere del gioco, quello che, con una moneta, non ti illude di vincere chissà quali somme di denaro. Anche ad Alessandria il biliardino, nelle scorse settimane, è diventato un’arma contro la diffusione del gioco del d’azzardo, come ha spiegato l’assessore alle politiche sociali Mauro Cattaneo: “il Comune di Alessandria sta avviando tutta una serie di iniziative contro la ludopatia. Ad esempio, come Comune il sindaco ha sottoscritto il manifesto che chiede interventi diversi sul tema. Rispetto al discorso del biliardino avevamo già individuato, in occasione della Stralessandria, questo gioco come alternativa alle macchinette mangiasoldi in quanto gioco pulito e sociale. Attorno al biliardino infatti stiamo studiando un concorso in cui cercheremo di coinvolgere gli studenti“. Si tratta di un tassello cui seguiranno altri progetti, ha spiegato il Presidente della Commissione Legalità di Palazzo Rosso, Roberto Massaro. Un’idea inserita nel documento approvato all’unanimità a dicembre dal consiglio Comunale: “questa è una delle iniziative ma ci sono però anche altre attività a corollario. È stato istituito un tavolo di lavoro che, oltre alla commissione legalità, comprende anche l’associazione Libera, il Provveditorato agli Studi, i dirigenti degli istituti superiori del capoluogo e gli operatori del Sert. L’idea è di adottare un intervento specifico e mirato soprattutto nei confronti degli studenti delle scuole superiori a cominciare dal prossimo anno scolastico. Noi lanceremo in tutte le scuole medie superiori di Alessandria un concorso per studiare un logo e uno slogan per identificare il gioco pulito. Questo logo verrà affisso in tutti quei locali che decideranno di fare a meno delle macchinette.”
L’azione però non si ferma qui e soprattutto deve cercare anche di dare un contributo concreto agli operatori “per questo stiamo valutando insieme all’amministrazione – spiega ancora Massaro. Stiamo cercando di capire se dal punto di vista delle tasse comunali è possibile andare in contro agli esercenti. Si può pensare a una diminuzione in percentuale di alcune tasse per chi sceglierà di non installare macchinette”.
Tornando all’idea di “Slotmob” Massaro spiega: “ci vuole sempre un qualcosa che vada sul lungo periodo altrimenti ogni iniziativa ha il respiro corto. Purtroppo sappiamo che da un lato lo Stato incamera soldi e poi però ne spende per curare questa situazione. C’è una drammatica contraddizione. Il rischio della ludopatia abbraccia tutti, giovani, ma anche pensionati e poi trascina interi nuclei familiari in una situazione da incubo. Tutte le forze devono unirsi per risolvere questo problema”.

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