Autore Redazione
giovedì
20 Dicembre 2018
01:16
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Cronaca - Acqui Terme

Dopo il tragico schianto un presepe unico al mondo dedicato agli “angeli donatori”

Il nonno di Simone Alberti, morto a 11 mesi insieme al padre in un drammatico incidente, ha creato un presepe dedicato all'Aido per raccontare la storia del nipote "angelo"
Dopo il tragico schianto un presepe unico al mondo dedicato agli “angeli donatori”

ACQUI TERME – È il primo presepe al mondo dedicato alla donazione ed è nato dopo il tragico incidente mortale del 6 gennaio 2013 in cui perse la vita, a soli 11 mesi, Simone Alberti. La sua famiglia stava raggiungendo Bistagno per la messa a tre anni dalla scomparsa dello zio di Simone. La mamma, Daniela, uscì illesa da quell’incidente e dispose la donazione degli organi del figlio. Quel gesto salvò la vita di altri bambini e oggi il nonno di Simone, Renato Cavallero, a distanza di 5 anni, ha voluto ricordare quell’atto d’amore costruendo un presepe di 140×70 centimetri in cui campeggia l’ospedale pediatrico “Bambin Gesù” di Roma su cui spicca la stella cometa in cui brilla il simbolo dell’Aido di Acqui.

Presepe AidoRenato Cavallero, da trentadue anni crea presepi per l’Esposizione Internazionale di Acqui Terme al Movicentro, visitabile fino al 6 gennaio. Da tre anni, oltre al proprio presepe, ne realizza un secondo a tema. Renato è un alpino e il primo lo ha dedicato alla ricostruzione di Amatrice, il secondo al corpo degli Alpini e quest’anno, fattasi più intensa la collaborazione con il Gruppo Comunale AIDO di Acqui Terme, ha voluto ricordare quell’atto di generosità scaturito dopo la tragedia in cui morirono il nipotino e il suo papà.
Al centro del presepe svetta un ospedale pediatrico. Renato non ha voluto proporre il Cesare Arrigo di Alessandria, dove il suo nipotino arrivò in emorragia cerebrale, ma
l’Ospedale dei Bambini più famoso, il Bambino Gesù di Roma, perché il presepe è dedicato ad AIDO e a tutte le famiglie del mondo. È grazie all’AIDO se milioni di persone hanno preso coscienza del valore della donazione, permettendo migliaia di trapianti negli ultimi 45 anni. Accanto alla stella cometa figura un angelo con un cuore in mano, mentre a terra una coppia di angeli porta un dono prezioso, un cofanetto con un cuore, i reni e le cornee. Gli angeli sono i donatori, come il piccolo Simone, individuati dai riceventi come i loro angeli, i loro supereroi grazie ai quali hanno potuto avere una seconda chance, una seconda opportunità di vita. All’interno dell’Ospedale si vedono letti con bambini, genitori che si prendono cura di loro, ma anche animatori. Fuori è riproposto un classico presepe con le pecorelle e quanto fa Natale.

Renato ha impiegato circa un mese a realizzare nella sua casa di Quaranti (AT) il presepe dedicato alla donazione, un omaggio all’AIDO pensando anche a don Gnocchi, il cappellano militare (corpo degli Alpini) grazie al quale in Italia è partita la donazione degli organi cinquant’anni fa. Don Gnocchi donò le cornee in assenza di una legge che regolasse donazione, prelievo e trapianto. La legge poi arrivò. Nel tempo vi furono aggiornamenti e l’attuale Legge 91/1999 è tra le migliori al mondo: “Abbiamo sempre saputo che la normativa non consente di conoscere i nomi dei riceventi. Crediamo che gli organi di Simone siano stati trapiantati in bimbi residenti in Piemonte. Ma ovunque essi siano, noi sappiamo che la morte di Simone non è stata vana. Altri bambini hanno potuto essere curati e una parte della nostra famiglia vive in loro: ovunque siano con mia moglie ci sentiamo un po’ loro nonni e auguriamo loro ogni felicità” afferma il nonno inventore. Sì perché l’Alpino Renato, 81 anni, di professione contadino ha tante buone qualità: canta in due cori ( Mozart e Acqua Ciara Monferrina), crea dal nulla opere d’arte che non sono solo presepi, ma è anche inventore con brevetto depositato, e di recente è stato comparsa nell’ultimo cortometraggio di AIDO, “BeeLOGGER”.

Presepe Aido

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