Autore Redazione
lunedì
7 Gennaio 2019
18:53
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Cronaca - Ovada

Omicidio Ovada: Aurela Perhati resta in carcere a Vercelli

Convalidati il fermo e la misura cautelare per la 24enne che, lo scorso venerdì, ha ammesso di aver investito Massimo Garitta
Omicidio Ovada: Aurela Perhati resta in carcere a Vercelli

OVADA – Il Giudice per le Indagini Preliminari ha convalidato il fermo e la misura cautelare in carcere per Aurela Perhati. Venerdì scorso la 24enne ovadese era stata arrestata per l’omicidio di Massimo Garitta, il 53enne di Ovada trovato senza vita il primo giorno dell’anno in un campo sulla strada 456 del Turchino.

La ragazza di origine albanese resterà quindi nel carcere di Vercelli. Ora la difesa avrà dieci giorni di tempo per chiedere il riesame di questo provvedimento. Nel frattempo questo martedì il legale della giovane, Luca Amerio, conferirà allo Studio Ciccarelli l’incarico di ricostruire i movimenti della Lancia Y nera nel campo dove la ragazza ha ammesso di aver investito Garitta.

Durante l’interrogatorio di garanzia di questo lunedì mattina Aurela Perhati ha ribadito che non voleva uccidere il 53enne. “Si sarebbe trattato di una fatalità” ha sottolineato ai microfoni di Radio Gold l’avvocato Luca Amerio “la mia cliente non pensava di averlo ucciso. Consideriamo la concitazione del momento, eventuali sobbalzi dell’auto visto che si trovava in un prato. Proprio per questo sarà molto importante il lavoro dello Studio Ciccarelli, il perito di parte che provvederemo subito a nominare. La mia cliente ha anche ribadito di aver subito da Garitta un tentativo di violenza sessuale e che in auto sarebbe avvenuta una colluttazione tra i due“.

Nel rispondere all’interrogatorio, infine, Aurela Perhati ha anche raccontato le motivazioni che la avrebbero spinta a fare entrare Massimo Garitta nella sua auto. “La mia cliente stava vivendo in quel momento un periodo di fragilità emotiva, per questo voleva provare qualche sostanza per cercare di superarlo e Massimo Garitta era noto in città per avere dei contatti col mondo della tossicodipendenza” ha aggiunto l’avvocato Amerio.

“Come è facile immaginare Aurela Perhati è molto provata da questi primi giorni di carcere” ha concluso il legale “Col passare del tempo sta comprendendo sempre di più quello che è successo. Per fortuna ha un valido supporto psicologico che la sta aiutando a superare questa situazione“.

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