Autore Redazione
martedì
29 Gennaio 2019
14:39
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Cronaca - Alessandria

Parrocchiani S. Maria di Castello al Vescovo: “No a sacerdoti di turno”

I fedeli della chiesa di Borgo Rovereto sono contrari alla sostituzione di Don Valerio Bersano
Parrocchiani S. Maria di Castello al Vescovo: “No a sacerdoti di turno”

ALESSANDRIA – Sconcerto e preoccupazione. Questi i sentimenti di circa cento parrocchiani della Chiesa di Santa Maria di Castello, dopo l’annuncio della partenza di Don Valerio Bersano, destinato alla Parrocchia del Suffragio. La chiesa di Borgo Rovereto sarà inserita in quella che gli stessi cittadini, insieme agli operatori dell’Ostello e della Casa di quartiere di via Verona, hanno definito una “super parrocchia del centro storico”.

Al di là del fatto che una chiesa del prestigio storico ed artistico di Santa Maria di Castello meriterebbe un proprio rettore a tempo pieno e non un tale declassamento si legge nella lettera scritta al Vescovo di Alessandria Guido Gallesenon comprendiamo la logica di un provvedimento che porterà alla disintegrazione di una comunità attualmente viva, vitale, unita e partecipativa”.

Privi di una guida e di un pastore cosa ne sarà dei tanti progetti in corso con i ragazzi, con gli anziani, con i poveri, con le realtà del quartiere? Dovremo accontentarci di un sacerdote “di turno” come una qualunque farmacia comunale? Di un estraneo ignaro dei bisogni e delle dinamiche della comunità? Chi tra noi si troverà nella necessità di trovare conforto, guida e sostegno dovrà lasciare un messaggio in segreteria telefonica in attesa che il primo operatore disponibile risponda?

Tutti noi, per ragioni di lavoro ( tra noi ci sono molti dipendenti dell’Ospedale- una città nella città- ) o perché provenienti da diversi quartieri della città o per ragioni diverse (frequentazioni passate, familiari, personali come celebrazioni, anniversari, rosari) conosciamo i sacerdoti che ha elencati, li abbiamo ascoltati e visti celebrare e … tutti noi ringraziamo il Signore per averci fatto il dono grande di essere poi approdati a Santa Maria di Castello e di aver trovato –come dice il salmo- ristoro per le nostre anime.

Noi riteniamo che in una comunità religiosa la Fede, le persone, il senso di comunità dovrebbero prevalere su qualunque diversa considerazione e valutazione. Santa Maria di Castello, anche grazie all’egregio lavoro pastorale di Don Valerio, merita di avere un proprio parroco e merita di sopravvivere come comunità forte e riconosciuta.

L’amarezza, la preoccupazione, ma anche la speranza, che in questo momento stiamo provando ci inducono a chiederLe di valutare una soluzione alternativa a quella prospettata. Per il bene della comunità di Santa Maria di Castello.

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